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Ciclismo

Milano-Sanremo 2019: trionfo da padrone di Julian Alaphilippe in volata, ottavo Vincenzo Nibali

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Era il grande favorito e ha trionfato in una maniera eccezionale: Julian Alaphilippe è il nuovo fenomeno del ciclismo mondiale e oggi l’ha confermato, andandosi a prendere la prima Classica Monumento della carriera, la Milano-Sanremo. Oggi una giornata di grazia per il francese della Deceuninck – Quick Step che ha sfruttato il gran lavoro della propria squadra per poi mettersi in proprio scattando sul Poggio e non perdendo la calma, andando a beffare tutti con una volata eccezionale sul lungomare ligure in Via Roma.

Splende il sole questa volta sulla Classicissima. Appena usciti dal centro di Milano si forma la fuga giusta, praticamente in uno dei primi tentativi. Sono in dieci ad andare all’attacco da lontanissimo, ben sei gli italiani protagonisti: Fausto Masnada (Androni Giocattoli – Sidermec), Mirco Maestri e Alessandro Tonelli (Bardiani – CSF), Guy Sagiv (Israel Cycling Academy), Luca Raggio e Sebastian Schonberger (Neri Sottoli – Selle Italia – KTM), Joonas Henttala, Andrea Peron, Charles Planet e Umberto Poli (Novo Nordisk).

Gruppo che ha gestito al meglio la situazione, come di consueto: lasciato un vantaggio enorme ai fuggitivi (anche oltre i 10′), andando però gradualmente a recuperare. In testa a tirare ovviamente le compagini dei velocisti: si sono alternate Lotto-Soudal, Deceunick Quick-Step, Bora-hansgrohe e UAE Emirates. Superato il Passo del Turchino, senza il minimo scatto, si è allungata la fila del plotone con il vantaggio dei fuggitivi che è andato a disperdersi. Da segnalare una media oraria superiore ai 43 km/h.

La corsa è andata ovviamente ad accendersi con l’arrivo dei Capi: Mele, Cervo e Berta, posti a circa 50 chilometri dal traguardo. Il gruppo si è allungato notevolmente, andando a ridurre ulteriormente il gap dai fuggitivi. Davanti è terminato l’accordo: sul Capo Berta, il più impegnativo, è arrivato l’attacco di Schoenberger, raggiunto e scavalcato da un coraggioso Masnada. L’avventura dell’ultimo dei fuggitivi è terminata proprio sulla Cipressa, a 25 chilometri dall’arrivo.

Nella prima parte della salita nessuno ha allungato, poi l’attacco di Simon Clarke (EF Education First) con il campione del mondo Alejandro Valverde (Movistar) ed il campione uscente Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) alla ruota. Plotone che comunque non si è spezzato, vista un’andatura non del tutto esagerata. Lo scatto vero e proprio l’ha messo a segno il padrone di casa Niccolò Bonifazio: l’atleta della Direct-Energie ha dato spettacolo in discesa, disegnando le curve in una maniera eccezionale e guadagnando sugli inseguitori circa 15”.

A circa 10 chilometri dall’arrivo è stato raggiunto il ligure con il plotone lanciato verso il Poggio. Eccezionale il lavoro della Deceuninck – Quick Step, con un treno guidato da Stybar e Gilbert in favore di Alaphilippe che ha messo in crisi anche il compagno di squadra Elia Viviani. Dopo un breve allungo di Bettiol, è arrivato un mostruoso scatto di Julian Alaphilippe: con grande facilità però si è riportato sulla ruota l’ex campione del mondo Peter Sagan. Assieme a loro anche Matteo Trentin, campione d’Europa, Alejandro Valverde, campione del mondo, e la coppia di belgi formata da Oliver Naesen e Wout Van Aert.

In discesa si è andata a ricompattare la situazione, con anche Vincenzo Nibali rientrato nel gruppo dei migliori. A circa due chilometri dal traguardo l’attacco a sorpresa di Trentin, con però Van Aert e Sagan a chiudere il gap. Ci ha provato anche Mohoric, ma ancora una volta il campione slovacco non lo ha lasciato andare. Volata doveva essere e volata è stata: Sagan non è riuscito a gestire la situazione, a 250 metri dal traguardo un Alaphilippe davvero cinico a centro strada ha distrutto la concorrenza. 

Secondo Oliver Naesen (AG2R La Mondiale), terzo Michal Kwiatkowski (Team Sky), nella top-5 Sagan e Mohoric. Migliore degli italiani nuovamente Vincenzo Nibali, ottavo, mentre Trentin è decimo.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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