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Ciclismo

Milano-Sanremo 2019, Vincenzo Nibali al via da campione in carica. Forma non ottimale, ma lo Squalo può sempre mordere

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Sabato 17 marzo 2018, la data di una delle più grande imprese del ciclismo moderno. Quel giorno Vincenzo Nibali si inventò un numero d’antologia ed entrò di diritto nella leggenda di questo sport, attaccò in solitaria sul Poggio e riuscì a conservare un minimo vantaggio per vincere la Milano-Sanremo: lo Squalo tagliò il traguardo a braccia alzate verso il cielo, imprendibile per il gruppo alle sue spalle che aveva cercato di rientrare prima dello striscione posto in Via Roma. Uno show degno di uno dei più grandi campioni di tutti i tempi che, dopo aver conquistato i tre Grandi Giri per almeno una volta in carriera, è riuscito a fare sua una Classica Monumento storicamente riservata ai velocisti nell’era moderna. Quel successo ci ha riportato indietro di decenni e ci ha fatto rivivere pagine epiche di un ciclismo che solo un impavido dal cuore grande riesce a riscrivere.

Il siciliano si presenta alla Milano-Sanremo da campione in carica, sabato 23 marzo cercherà di difendere il titolo conquistato dodici mesi prima ben consapevole che sarà molto difficile compiere una nuova impresa. L’ultimo atleta capace di firmare una doppietta è stato il tedesco Erik Zabel (1997-1998 e 2000-2001, era un velocista), a dimostrazione che confermarsi nella Classicissima di Primavera è davvero molto difficile (nel secondo dopoguerra ci sono riusciti solo Fausto Coppi, Loretto Petrucci, Eddy Merckx per tre volte, Roger De Vlaeminck e Laurent Fignon). Vincenzo Nibali non sembra avere una forma ottimale, la recente Tirreno-Adriatico non ha messo in mostra il volto migliore del 34enne che ha stentato nella cronometro a squadre e non ha brillato in salita anche se ha fatto vedere un lampo del suo talento attaccando in discesa durante la tappa di domenica.

La condizione non è delle migliori ma è chiaro che lo Squalo è sempre pronto a mordere quando conta davvero, è un atleta in grado di sorprendere in ogni circostanza e di attaccare quando meno te lo aspetti, un fuoriclasse che quando sale in bici ha sempre il desiderio di lasciare un segno e di infiammare il pubblico. Anche lo scorso anno nessuno si aspettava quell’invenzione a sette chilometri dal traguardo, dunque bisogna sempre attendersi qualche magia dal capitano della Bahrain-Merida che da un momento all’altro può piazzare la zampata: siamo certi che non sarà passivo e che troverà il modo per farsi vedere, vorrà onorare al meglio il dorsale numero 1 e farà di tutto per non risultare anonimo.

 

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Foto: Pier Colombo

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