MotoGP
MotoGP, Claudio Domenicali dopo l’assoluzione della Ducati: “Noi imbrogliavamo? Facciano silenzio”
Ora lo possiamo dire: la Ducati ha vinto il GP del Qatar, prima prova del Mondiale 2019 di MotoGP. La scuderia di Borgo Panigale, finita al centro della scena per il famigerato spoiler attaccato al forcellone della GP19 e ritenuto da Honda, Suzuki, KTM e da Aprilia non conferme al regolamento, l’ha spuntata davanti alla Corte d’Appello della FIM. Secondo quanto è stato stabilito, l’appendice posteriore, nonostante generi un indubbio carico aerodinamico, ha come scopo principale quello di raffreddare la gomma posteriore. Pertanto la versione del team italiano è stata confermata in toto.
“Ducati è orgogliosa del suo ingegno, dell’ingegneristica italiana e della sua capacità di innovare. Molte persone nelle ultime settimane hanno dichiarato che stavamo imbrogliando. Speriamo che ora facciano silenzio e cerchino di batterci in pista“.
Ducati is proud of its Italian engineering ingenuity and of its ability to innovate. Many people stated last weeks that we were cheating… hopefully now they will be silent and try to beat us on the race track.
— Claudio Domenicali (@domenicaliC) March 26, 2019
Con questo post sul proprio account Twitter, Claudio Domenicali, amministratore delegato di Ducati, ha commentato la sentenza, togliendosi i cosiddetti sassolini dalle scarpe: “I punti del Qatar sono confermati e il dispositivo può essere utilizzato nelle prossime gare. Ma è un peccato che per ottenere questo risultato abbiamo dovuto spendere il nostro tempo e denaro con gli avvocati e rivelare ai concorrenti la nostra ricerca sul raffreddamento dei pneumatici“.
Tuttavia la partita potrebbe non essere ancora chiusa. Le case concorrenti potrebbero presentare ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna entro 5 giorni dal giudizio della Corte d’Appello.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Shutterstock.com