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MotoGP, Franco Morbidelli: “La Yamaha è molto amica del pilota, ma Ducati e Honda sono favorite”

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Franco Morbidelli si prepara a vivere il suo secondo anno in MotoGP. Il pilota romano è passato in questa stagione alla Yamaha e punta ad una stagione di rilancio dopo un primo anno difficile, anche perchè arrivava da campione della Moto 2. Morbidelli si racconta così alla Gazzetta dello Sport: “E’ stata dura. Dopo un anno e più con vittorie, podi e pole ti abitui a certi risultati e anche quando non ero competitivo sapevo che le prime posizioni erano raggiungibili. L’anno scorso questa prospettiva non c’era, ci provi ma ti scontri contro un muro e non sai se è colpa tua, della moto o di altro. Non mi sono mai arreso, ho sempre cercato di prendere più punti possibili, di migliorare. Ho affrontato il 2018 come se mi stessi giocando un titolo, volevo essere il miglior debuttante dell’anno”.

Morbidelli analizza anche le differenze tra Honda e Yamaha: “Ho capito subito che il carattere del motore è molto differente da quello della Honda. La Yamaha è molto più adatta al mio stile. I test sono andati bene. Un’iniezione di fiducia incredibile, come se avessi ritrovato autostima. Torno a vedere da più vicino le posizioni a cui ambisco“.

Il pilota italiano si sofferma sui test invernali: “Nei primi tre sono stato veloce sul giro secco, negli ultimi in Qatar ho tenuto un buon passo gara, faticando però più del previsto con le gomme nuove. Nel complesso è stato un inverno positivo. Mi sento pronto”.

Morbidelli parla della Yamaha e delle moto rivali: “E’ una moto molto amica del pilota. Per arrivare a certi risultati devi lavorare però un bel po’. Con la M1 si possono vincere delle gare, mentre per il campionato vedo Honda e Ducati avvantaggiate. La Yamaha è ancora costretta a rincorrere”.

Una griglia di partenza della MotoGP che è cambiata molto negli ultimi anni: “Si vedono più nomi nuovi rispetto a qualche anno fa. La MotoGP è una categoria incredibile, con piloti esperti che vanno forte, ragazzi con voglia di emergere, piloti ancora giovani come Marquez che hanno vinto tantissimo. Pilotiamo astronavi, moto uniche al mondo, che ti fanno sentire figo”.

 

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Foto: Lorenzo Di Cola

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