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MotoGP, GP Argentina 2019: la pista di Termas de Rio Hondo ai raggi X. Favorevole a Honda, Ducati o Yamaha?

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Dal deserto del Qatar, si passa al nord-est dell’Argentina. Il Mondiale MotoGP, infatti, è pronto per il Gran Premio sul circuito di Termas de Rio Hondo, secondo appuntamento stagionale e sesta edizione della gara sudamericana. Dopo quanto visto a Losail, questo weekend ci permetterà di capire se Ducati e Honda battaglieranno ancora alla pari, oppure se vedremo un inserimento di Yamaha o Suzuki ai piani alti. Il circuito argentino, costruito nel 2007, presenta una lunghezza di 4806 metri, con 14 curve tutte particolarmente ampie e da percorrenza, e ha spesso messo in mostra Gran Premi combattuti ed imprevedibili. Andiamo ad analizzare la pista argentina, per capire qualche moto potrebbe essere la favorita in vista della gara di domenica.

Il traguardo è posizionato su un rettilineo (non il più lungo del tracciato) che precede curva 1, ampia e lunga, sulla destra. In uscita nuovo breve rettilineo che anticipa curva 2, sulla sinistra, a sua volta ampia e lunga. Come se non bastasse, poi, prevede un cambio di pendenza che, spesso, è costato caro ai piloti. Da curva 2 si affrontano due pieghe consecutive sulla destra, le 3 e 4, che anticipano il rettilineo più lungo del circuito. Una lunghissima accelerazione che porta al tornante di curva 5. Notevole decelerazione (da ben oltre i 300kmh) per una curva sinuosa sulla destra, ancora una volta da percorrenza.

Si passa, quindi, ad un nuovo tratto scorrevole, una lunghissima piega sulla sinistra (curva 6) che dà il via ad un breve rettilineo. Brusca frenata per le due curve 7-8 raccordate sulla destra, prima di un nuovo tratto di accelerazione che fa da antipasto al tratto più guidato di Termas de Rio Hondo. Si arriva alle curve 9-10-11 in successione, appena accennate, con diversi sali-scendi da affrontare in pieno. Dopo curva 11 nuovo rettilineo che anticipa la leggera piega (curva 12) a destra, che anticipa il lunghissimo tornantino 13 (quello del contatto Marquez-Rossi di un anno fa). Una curva lenta sulla destra con diversi punti di corda. In uscita, violenta accelerazione, piega sulla sinistra (curva 14) ed eccoci di nuovo sul rettilineo dell’arrivo.

Nel suo complesso, dunque, il circuito di Termas de Rio Hondo presenta un layout particolare. Non è una delle piste più belle o complicate del Mondiale, ma non è di semplice lettura. Alterna tratti veloci a curve lente e da percorrenza, per cui il set-up non è facile da comporre. La maggiore caratteristica della pista sudamericana, tuttavia, sono le curve di lunga percorrenza. Fino allo scorso campionato il tallone d’Achille della Ducati. Sotto questo punto di vista, per esempio, Honda e Yamaha hanno sempre avuto comportamenti migliori e, infatti, Marc Marquez nella scorsa edizione aveva dimostrato di disporre di un ritmo impossibile per tutti.

Vedremo se anche nel 2019 la Honda potrà fare il vuoto, mentre Yamaha e Ducati sapranno rispondere. Attenzione anche alla Suzuki, che in queste condizioni ha dimostrato di poter dire la sua. Se, invece, anche in questo circuito la Ducati saprà vincere, si potrebbero aprire nuovi scenari interessanti a livello di Mondiale MotoGP. Vincere anche in una pista “nemica” potrebbe davvero mettere in dubbio il dominio Honda. La Yamaha, invece, ha urgente bisogno di una riscossa, ma le variabili sono numerose e Valentino Rossi e Maverick Vinales avranno bisogno di una moto nuovamente performante.

 

 

 

alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Andrea Dovizioso Hafiz Johari / Shutterstock.com

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