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MotoGP, GP Argentina 2019: Valentino Rossi confida in una pista tradizionalmente favorevole alla Yamaha per colmare il gap

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Tempo di “Tango Argentino”, tempo di Termas de Rio Hondo. Il Circus del Motomondiale volge il proprio sguardo al Sud America, ad una cittadina termale della provincia di Santiago del Estero, nella parte nord-orientale dell’Argentina. Sul tracciato che dal 2014 ha rappresentato i colori albicelesti, il Mondiale 2019 di MotoGP si esibisce in attesa di un giudizio che, forse, quest’oggi arriverà da Ginevra sul famoso spoiler usato dalla Ducati nel corso del primo round a Losail (Qatar).

Ciò detto, il circuito sudamericano sarà teatro di sfide interessanti che per un motivo o per l’altro hanno spesso regalato gare emozionanti e mai banali. Valentino Rossi vorrà ritagliarsi un ruolo da protagonista memore dei tre podi (1 vittoria e 2 secondi posti) degli ultimi quattro anni. Una pista che, sulla carta, non piace così tanto al “Dottore“: pochi curvoni veloci, diversi cambi di direzione e decelerazioni. Tuttavia i risultati degli ultimi tempi sono stati più che buoni ed il pilota ha dimostrato di sapersi adattare piuttosto bene alle caratteristiche del lay-out.

Un asfalto che richiederà molto anche alle gomme e in questo senso il team di Iwata dovrà trovare una soluzione efficace ad una criticità di cui spesso la M1 ha sofferto: il degrado evidente della mescola posteriore. La partita si giocherà molto su questo aspetto perché a queste latitudini chi avrà salvaguardato meglio gli pneumatici in corsa avrà la vittoria in tasca. In questo senso viene in mente la vittoria in rimonta di Valentino (2015) e il confronto ai ferri corti con Marc Marquez, con lo spagnolo che finì per terra venendo a contatto con il “46”. Un duello che, tra l’altro, si è riverberato nel 2018 e stavolta fu Marc a stendere letteralmente Rossi, in un GP dove le irregolarità da parte sua erano state molte (penalità di 30″ al termine della gara).

Il campione di Tavullia quindi gareggerà con curiosità e con determinazione, sperando che il mezzo a disposizione sappia assecondare le proprie esigenze e consentirgli di fare la differenza. In Qatar, il quinto posto (primo delle Yamaha) ha rappresentato il meglio possibile ma, per le sue ambizioni, non può di certo bastare.

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Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com

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