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MotoGP, Max Biaggi: “Marquez e Lorenzo sono due fenomeni, ma la Ducati ce la può fare. Rossi? Non metterei limiti alla provvidenza”

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E’ stato uno dei grandi protagonisti degli Anni ’90 del motociclismo, nonché, per ammissione stessa del diretto interessato, il più grande rivale di Valentino Rossi. Parliamo di Max Biaggi, che oggi si divide tra il ruolo di team manager del neonato Max Racing Team in Moto3 e quello di testimonial dell’Aprilia in MotoGP. Alla Gazzetta dello Sport, con intervista a firma di Massimo Brizzi, l’ex pilota romano tiene però a precisare: “Sarà facilissimo. Durante i GP avrò un ruolo di immagine nel box Aprilia e sarò vicino ai piloti per aiutarli; la conduzione del mio team è invece affidata a Peter Oettl che farò il grosso con il capomeccanico Emanuele Martinelli, io curerò i rapporti con gli sponsor e fungerò da patron“.

Ma cosa spinge Biaggi a rimettersi in gioco? Lui risponde: “Per una voglia di competizione innata nel Dna: non potendo essere più un pilota, un team è la cosa più facile“.

Perché un solo pilota? “Meglio uno buono che due medi. Canet è molto veloce, deve gestire l’aggressività e non ha bisogno di pressioni aggiuntive“.

Perché la rivalità con Valentino Rossi era così speciale? “Perché era vera e anche la più seguita come fazioni coinvolte. Ho letto che mi ha considerato il suo rivale principale […], se apprezzi quello che non hai più vuol dire che ti piaceva e ti manca. L’ho trovato piacevole. Lui come team manager ha iniziato prima di me con la VR46 e col team Gresini è la realtà più competitiva della categoria“.

Sul Mondiale in casa Aprilia: “Rivola non ha avuto ancora il tempo per ambientarsi. Iannone sa già cosa gli serve e ha una sua visione della gara: non so se potrei dargli consigli, al massimo una parola giusta al momento opportuno“.

Sulle opportunità iridate della Ducati: “Ce la può fare, la vedo vincente in Qatar perché per me in inverno si è nascosta e credo abbia tanta fantasia da mettere sul piatto, ma i giapponesi non scherzano“.

Sui favoriti: “Dovizioso è un buon pilota per lottare per il Mondiale, ma battere i fenomeni è un altro discorso […]. Lorenzo andando alla Honda a casa di Marquez ha fatto un all-in giocandosi tutto: serve coraggio, dopo non hai più scuse. Scintille fra i due? Non so, ma è una cosa che sperano in tanti per far andare l’inchiostro della penna. La Suzuki se la gioca. Rins ha mostrato di essere da podio: se supportato da una moto che cresce bene, potrà levarsi belle soddisfazioni“.

Rossi può vincere il decimo titolo? “Non metterei limiti alla provvidenza perché lui non è affatto stufo. Io lo vedo da corsa. Dargli consigli? Anche no…“.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Rainer Herhaus / Shutterstock

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