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MotoGP, Mondiale 2019: i favoriti. Andrea Dovizioso sfida il Dream Team Honda. Valentino Rossi sogna di inserirsi

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Il tempo dell’attesa sta per scadere e presto subentrerà il cronometro, quello vero. Nel prossimo weekend il Mondiale 2019 di MotoGP inizierà e le ipotesi e le sensazioni lasceranno spazio al rumore dei motori e al sapore dell’asfalto. Sotto le luci dei riflettori di Losail (Qatar) prenderà il via un’annata nella quale non ci si annoierà di certo e in cui il livello di competizione sarà ancor più spietato. Il tema è il seguente: tutti contro Marc Marquez.

Il sei volte iridato vuol tracciare una propria era e fare la storia. Ne ha facoltà il campione spagnolo che delle sue “cadute-non cadute” ha fatto un proprio marchio di fabbrica. Un paradosso per i comuni mortali ma non per Marc. L’asso della Honda però dovrà fare i conti con alcuni aspetti. Il primo è la sua salute. L’operazione alla spalla del mese di dicembre 2018 ha avuto delle conseguenze non trascurabili nel corso dei test pre-stagionali e il tempo limitato in sella alla RC213V lo certifica. Tuttavia si conosce la classe pura di cui il centauro nativo di Cervera è dotato e dunque ritenerlo in cima alla lista dei pretendenti al titolo è un dovere morale.

Il secondo punto da considerare in casa Marquez sarà la Ducati ed Andrea Dovizioso. Il forlivese ha compiuto dei passi da gigante nelle ultime stagioni. Il suo non è un talento cristallino ma attraverso lavoro e umiltà ha saputo esaltare i punti di forza, minimizzando quelli di debolezza. Un centauro “operaio” il ducatista, deciso a lanciare il guanto di sfida quest’anno più che mai, avendo a disposizione una moto che già dai test ha fatto capire di essere competitiva. La GP19 è un’evoluzione del già prestazionale modello precedente e si è cercato soprattutto di migliorare un particolare: la velocità di percorrenza in curva. Stando alle testimonianze dei diretti interessati e dei tecnici, i riscontri sono stati confortanti ma tutto andrà valutato sulla base di quanto accadrà in gara. Dovizioso avrà poi un ruolo da leader. Danilo Petrucci, difficilmente, potrà avere la sua stessa continuità e questo chiaramente darà anche maggiori attenzioni al due volte vice-campione del mondo.

E poi ci sono da considerare gli ultimi due capitoli: Valentino Rossi-Yamaha e Jorge Lorenzo. Il “Dottore”, compiuti gli ormai noti 40 anni, non ne vuol proprio sapere di smettere e quindi eccolo motivato più che mai in sella alla M1. I test in Qatar lo hanno lasciato con più sorrisi che lacrime, anche pensando ai tempi eccellenti siglati dal compagno di team Maverick Vinales, altro centauro da tenere in grande considerazione. Rossi, però, sa che c’è ancora tanto da fare e per essere della partita per il Mondiale dovrà essere compiuto uno step in più. Il terreno perso negli ultimi due anni non è stato poco e quindi la ricorsa non è delle più semplici. Ma il 46 non si arrenderà di certo, dando sempre il 100%.

Lo stesso che vorrà fare Lorenzo. La frattura allo scafoide del polso sinistro sicuramente non faceva parte dei piani del maiorchino, considerando anche i precedenti acciacchi in Ducati nel 2018. Il 99 però quest’anno ha alzato la posta in palio, decidendo di affrontare il migliore di tutti nella sua tana. Correre con la Honda, la stessa moto di Marquez, è un atto di coraggio e di consapevolezza che, se premiato, avrà una valenza doppia. Sarà però complesso per Jorge, specie nelle prime uscite, per le precarie condizioni fisiche. Il cinque volte iridato, però, non starà a guardare e vorrà essere parte del gioco.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com

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