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MotoGP, Paolo Ciabatti sulla vittoria sub-judice di Dovizioso: “La Ducati aveva il via libera per usare il deflettore”

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Mo je faccio er cucchiaio“. Una frase diventata quasi iconica nel contesto calcistico nazionale e internazionale di Francesco Totti, poco prima del rigore nella semifinale di Euro 2000 contro l’Olanda, può essere appropriata anche per approfondire il caso “GP del Qatar“. Si perché la vittoria sub-judice di Andrea Dovizioso in MotoGP è qualcosa di cui tutti stanno parlando.

L’ormai arcinoto water deflector montato sotto la forcella della Ducati, chiamato volgarmente cucchiaio, ha portato al reclamo post corsa di Aprilia, KTM, Honda e Suzuki alla Direzione Gara. Da parte degli Stewards non vi è stata però nessuna sanzione e quindi le scuderie citate hanno deciso di rivolgersi al Tribunale della Federazione Internazionale, che ha sede a Ginevra, a cui spetterà il compito di esprimersi sull’esito di questa intricata faccenda.

Il nodo del contendere è il seguente. Il team di Borgo Panigale sostiene che il componente abbia semplicemente la funzione di raffreddare la gomma posteriore, un qualcosa che aveva già lanciato la Yamaha a Valencia nel 2018 per proteggere la ruota in caso di pioggia, e approvata dal direttore tecnico del Motomondiale Danny Aldridge. Secondo però le squadre rivali, il deflettore ha un effetto aerodinamico dal momento che all’interno del citato “cucchiaio” ci sono tre alette con questa funzione. Secondo il direttore sportivo della Rossa Paolo Ciabatti la situazione è chiara: “Un direttore sportivo della MotoGP deve conoscere tutti i dettagli del regolamento e sapere come applicarli, ma deve anche sfruttarli al massimo senza superare i limiti. Quello che è strano è che tutti i costruttori hanno accesso ai dettagli tecnici ed alla spiegazione che Danny Aldridge, direttore tecnico del campionato, ha inviato alcuni giorni fa. C’è un articolo molto chiaro su cosa è possibile applicare al forcellone per raffreddare la gomma posteriore o proteggerla dall’acqua. E’ chiaro che non hanno letto quell’aggiunta o che hanno deciso di non fare ciò che abbiamo fatto noi. Avrebbero potuto chiedere delle spiegazioni prima di andare così in là. Ma abbiamo già visto tante persone che cercavano di limitare l’innovazione tecnica apportata dalla Ducati nel campo aerodinamico. Siamo calmi, perché ci hanno dato il via libera. In caso contrario non avremmo corso il rischio di essere penalizzati. Ovviamente non mostri i dettagli, quello che mostri è il concetto di ciò che stai per aggiungere alla moto“, le parole di Ciabatti, in un’intervista a it.motorsport.com.

Giustificazioni che, come detto, non convincono la parte avversa e quindi non resta che aspettare a giorni il giudizio del Tribunale della FIM.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: shutterstock.com

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