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Foto: LaPresse
Una quarta tappa avvincente e ricca di colpi di scena quella andata in scena oggi alla Parigi-Nizza 2019. Gli attaccanti di giornata sono riusciti a sorprendere il gruppo conservando un minimo margine sull’arrivo di Pélussin, collocato a 212 km di distanza dalla partenza di Vichy, e il danese Magnus Cort Nielsen (Astana) ha conquistato la vittoria regolando i compagni di fuga con un attacco fulminante nell’ultimo chilometro. Beffati ad un passo dalla gloria il belga Thomas De Gendt (Lotto Soudal), secondo sul traguardo, e soprattutto i due italiani Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) e Alessandro De Marchi (CCC), che si sono dovuti accontentare della terza e della quarta posizione.
Cambiamenti significati anche nella classifica generale. Le quattro salite collocate negli ultimi 60 km hanno infatti costretto alla resa l’olandese Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma) e il polacco Michal Kwiatkowski (Sky) ne ha approfittato per prendersi la maglia di leader, con 5” di vantaggio su Luis Leon Sanchez (Astana) e 10” su Philippe Gilbert (Deceuninck-QuickStep). La cronometro di domani potrebbe però regalare nuove sorprese e rivoluzionare ulteriormente la classifica.
Una fuga decisamente numerosa caratterizza la prima parte della corsa, fra i tredici corridori che ne fanno parte ci sono anche gli italiani Alessandro De Marchi (CCC) e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo). Il vantaggio dei battistrada si stabilizza intorno ai sei minuti, mentre in gruppo è soprattutto la Deceuninck-QuickStep a lavorare per tenere sotto controllo il distacco. Entrando negli ultimi 60 km l’andatura aumenta sensibilmente e il margine dei corridori al comando diminuisce sensibilmente. Sulle rampe della Cote de Trèves (3.2 km al 5.2%) e della Cote de Condrieu (2.2 km al 7.5%), unico GPM di prima categoria di giornata, il gruppo dei velocisti, compreso il leader della classifica generale Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma), perde inevitabilmente contatto, mentre il vantaggio dei fuggitivi scende al di sotto dei tre minuti. Al comando rimangono intanto soltanto in sette, con gli italiani che resistono nel gruppetto di testa insieme a Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Elie Gesbert (Arkea Samsic), Julien Bernard (Trek-Segafredo), Mathias Le Turnier (Cofidis) e Magnus Cort Nielsen (Astana).
Salendo sulla Cote de Saint Michel sur Rhone (3.3 km al 6.1%) la Mitchelton-Scott di Simon Yates si porta in testa al gruppo, ma l’accordo tra gli uomini all’attacco non viene meno e il loro vantaggio si assesta di poco sotto ai due minuti entrando negli ultimi 25 km. Sul primo passaggio sulla linea del traguardo però il margine scende a 1’15” grazie all’azione della Bahrain Merida e le possibilità di arrivare fino in fondo per gli attaccanti sembrano diminuire. Dopo lo scollinamento della Cote de Chavanay (4.1 km al 3.4%) però, posto a meno di 10 km dall’arrivo, De Marchi, Cort Nielsen, Ciccone e De Gendt allungano sui compagni di fuga e conservano ancora 50” di vantaggio. L’AG2R La Mondiale si porta in testa al gruppo entrando negli ultimi 5 km, ma ormai è troppo tardi e la vittoria di tappa diventa una questione riservata esclusivamente al quartetto di testa. Il danese dell’Astana attacca poco dopo il cartello dell’ultimo chilometro e chiude in solitaria sul traguardo di Pélussin. Secondo posto per De Gendt, davanti a Ciccone e De Marchi che pagano nel finale. Peccato anche per Sonny Colbrelli (Bahrain Merida), che regola il gruppo in volata dimostrando che avrebbe potuto giocarsi la vittoria in caso di ricongiungimento.
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roberto.pozzi@oasport.it
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