Pattinaggio Artistico

Pattinaggio artistico, Mondiali – Massimiliano Ambesi: “Matteo Rizzo, è solo l’inizio. Qualcosa nel sistema di punteggi non funziona”

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A qualche ora di distanza dalla conclusione della seconda giornata dei Campionati Mondiali di pattinaggio artistico, quest’anno in scena presso la Super Arena di Saitama (Giappone), abbiamo chiesto a Massimiliano Ambesi, celebre telecronista di Eurosport e giornalista/analista specializzato in sport invernali, un commento sulle gare odierne, rispettivamente il programma corto maschile e il libero delle coppie:

Buonasera Massimiliano. Nello short program maschile che vede al comando Nathan Chen, Yuzuru Hanyu si è piazzato al terzo posto, complice anche un passaggio a vuoto nel quadruplo salchow. Errore grave anche per il compagno di squadra Shoma Uno, caduto nel quadruplo flip. Cosa ne pensi della gara?

La tensione per i pattinatori giapponesi ha raggiunto dei livelli davvero incredibili. Quando è così succedono delle cose particolari. Il quadruplo salchow di Hanyu in allenamento è apparso sempre molto stabile. Mi ha stupito l’errore ma capisco anche quale possa essere il peso di una gara del genere, in casa, dopo una lunga pausa per infortunio con tutto quello che ne possa conseguire. Il resto degli elementi tuttavia è stato eseguito in modo egregio, il triplo axel è stato di qualità elavatissima, la combinazione è stata eseguita bene, le trottole sono state solide, nella sequenza di passi  c’è stata una piccolissima sbavatura su un cluster che gli è costato il punteggio più alto sull’elemento, conquistato da Nathan Chen per qualche centesimo. Per Shoma Uno il discorso è il medesimo; anche per lui la pressione mediatica di un Mondiale in casa è stata enorme ed è caduto sul quadruplo flip. La gara è comunque apertissima, vincere non sarà facile perché nessuno dei due è padrone del suo destino: se Nathan Chen non sbaglia non potranno prenderlo, la possibilità di provarci comunque c’è, vedremo come sarà la reazione di tutti e due. Hanyu è terzo, Uno è sesto, Jason Brown è secondo molto vicino, tutto è ancora possibile. Bisognerà vedere come reagiranno in queste 48 ore prima del programma libero. In passato Yuzuru quando magari non è stato perfetto come dice lui nel corto, ha tirato fuori dei liberi incredibili, vedi la gara dei Mondiali di Helsinki nel 2017. Questa volta il distacco è notevole, poi tutto è possibile. Nathan Chen infatti ha fatto una scelta strategica intelligente. In allenamento non entrava il quadruplo flip, ha optato per il lutz ed è andata bene eseguendo l’elemento in maniera convincente. Credo però che la sua qualità degli elementi di salto non sia stata eccelsa al di là di quello che ha ottenuto in termini di grado di esecuzione. La differenza che c’è tra il triplo axel di Hanyu e quello di Nathan Chen secondo me non rispecchia i reali valori in campo. Ma ahimè funziona così e ne prendiamo atto“.

Qual è il tuo pensiero riguardo la valutazioni sulle componenti del programma?

Su questa gara in assoluto sono rimasto perplesso sulla gestione dei voti nelle componenti del programma. Quando tu dai quasi 42 punti a Vincent Zhou, come puoi gestire gli atleti che verranno dopo che, di norma, viaggiano 10 punti sopra perché sono chiaramente più completi su ogni voce? Io credo che la situazione sia sfuggita di mano, e se non è sfuggita di mano allora bisognerebbe rispiegare da capo come si valuta ciascuna componente. il messaggio che non può passare è quello del programma con due quadrupli che automaticamente consente di alzare le componenti del programma; se è così ditelo subito, facciamo solo gare di salto e ci fermiamo lì. Bisogna  premiare il pacchetto completo, senza voler nulla togliere a Zhou che ha fatto la sua gara atterrando un quadruplo lutz e dimostrando di essere più consistente rispetto alle precedenti uscite. Allo stesso modo non posso vedere Matteo Rizzo con componenti del programma più basse rispetto a Zhou. Perché Matteo è superiore in tutte le voci, senza eccezione. Io sono perplesso da tutto questo, ne prendo atto, però abbiamo l’ennesima dimostrazione che c’è qualcosa in questo sistema che non funziona, ed è arrivato il momento di metterci le mani in maniera seria: se io posso ottenere un punteggio tecnico di, cito a caso, 70, perché con il base value di elementi eseguiti al top arrivo a 70, perché le mie componenti del programma non possono arrivare a 70? Se il massimo sul tecnico è 70 io devo aver la possibilità di arrivare a 70 anche sulle componenti del programma, non posso avere 70 di TES e 50 di PCS, c’è qualcosa che non torna. Com’è possibile che nessuno si accorga di questo? Com’è possibile che Kira con il corto perfetto possa fare 54.5  di tecnico e il massimo sulle components sia 40? Si dovrebbe ripartire da qui, ragionando poi sulla corretta interpretazione di ogni voce. Trovo che non si possa assegnare 8.32 alla voce Skating Skills di Vincent Zhou. Tutto questo non mi convince“.

Come credi si possa intervenire?

È necessario dare pari dignità a entrambi i punteggi. Nel momento in cui ci si accorge che il tasso tecnico cresce a dismisura, come peraltro consentito dal regolamento, è opportuno alzare i coefficienti di fattorizzazione delle componenti del programma. Se Alexandra Trusova o chi per lei può pattinare un programma con un riscontro tecnico di 115 punti, deve esistere la possibilità che possano essere raggiunti i 115 punti anche nella somma delle componenti del programma. Ormai non è più tollerabile che il massimo PCS raggiungibile ammonti a 80. C’è una chiara disparità. Spesso mi domando se tutti coloro che si lamentano del proliferare dei salti quadrupli abbiano mai fornito una reale soluzione per creare un equilibrio tra punteggio tecnico e componenti del programma. Credo che sia arrivato il momento di ragionare proprio su questo aspetto. Ovviamente, le cinque componenti del programma non possono essere giudicate in maniera scriteriata perché in tal caso qualsiasi correttivo al sistema di punteggio risulterebbe fine a sè stesso. Mi auguro che ci sia la volontà di risolvere il problema sedendosi attorno a un tavolo per trovare il giusto compromesso. Personalmente trovo che i cambiamenti regolamentari della scorsa primavera non abbiano modificato granché la situazione“.

Parlando di atleti azzurri, oggi Matteo Rizzo ha dato prova per l’ennesima volta del suo immenso talento…

Matteo è un agonista eccezionale, lui ha davvero qualcosa dentro che hanno in pochi. Poi ha questa qualità di eseguire al meglio quell’elemento nel momento in cui lo apprende e inizia a maneggiarlo. Il quadruplo toeloop ad esempio prima non entrava, nella gare autunnali è sempre mancato. Ha Iniziato a completarlo in allenamento a inizio gennaio con percentuali molto alte, da lì non in avanti non lo ha sbagliato più, anzi, acquista qualità gara dopo gara. Questa è una dote non indifferente, lui da questo punto di vista è recidivo perché la stessa cosa è accaduta con le combinazioni di due tripli e con il triplo axel. Nel momento in cui riesce a padroneggiare un elemento non lo sbaglia quasi più. La domanda che ci si pone ora è: quale sarà il prossimo passo? Certamente inserire due quadrupli toeloop nel libero, ma abbiamo solo grattato la superficie di quello che potrà essere Matteo Rizzo, in tal senso il confronto con Daniel Grassl si annuncia interessante perché sono due atleti molto diversi ma con la testa giusta, di grande talento destinati a regalare soddisfazioni enorme all’Italia. Credo che grazie a loro il pattinaggio possa crescere, sono due figure positive, mi auguro che di dovere lo capisca e che si possa creare un movimento intorno ai due azzurri“.

Passando alle coppie d’artistico, Wenjing Sui e Cong Han ce l’hanno fatta. Cosa ne pensi della gara?

Credo che il programma libero di Sui Han sia una pietra miliare della storia del pattinaggio. Sono stati praticamente impeccabili dall’inizio alla fine dimostrando di avere una marcia in più rispetto alle altre coppie, seppur molto valide. Tarasova-Morozov hanno pattinato al massimo delle potenzialità nel corto e, a mio modo di vedere, anche nel segmento più lungo al di là di leggere sbavature. I cinesi però hanno qualcosa in più, ti coinvolgono, i quattro minuti passano come se fossero 30 secondi e vorresti che ce ne fosse un altro subito dopo. Resto dell’opinione che il secondo libero come potenziale sia quello di James-Ciprès che però hanno sbagliato tanto nel corto. In un mondiale non ti puoi permettere due errori e mezzo come i francesi, il podio finale è legittimo. Zabiiako-Enbert, terzi classificati, non hanno sbagliato nulla in due giorni, Tarasova-Morozov hanno lasciato sul piatto qualcosa con i salti in parallelo nel libero, la superiorità di Sui Han è stata evidente, un successo andato alla coppia più completa, più competitiva su ogni aspetto del pattinaggio“.

Nicole e Matteo hanno chiuso il Mondiale in ottava posizione. Oggi grande prova nonostante qualche piccolo errore…

A Nicole e Matteo è mancato qualcosina sugli elementi di salto in parallelo, ma l’ottavo posto è comunque un buon risultato. Loro possono valere 10 punti in più eseguendo tutto al meglio, su questo non ci sono dubbi. Ora bisognerà capire come effettuare uno step avanti. Io vorrei sottolineare il loro buon risultato. Sono i primi nella storia italiana a livello di coppia a portare casa due piazzamenti tra i migliori otto in un mondiale, direi che va bene. Riuscissero a portare in gara ciò che fanno in allenamento compresi i salti in parallelo non sarebbero lontanissimi dalle prime cinque coppie, è lì che devono crescere, lo sanno e lavoreranno per farlo. Il livello raggiunto per una coppia d’artistico italiana è altissimo e meritano solo dei grandi complimenti. Non è facile in Italia sviluppare un movimento delle coppie, per me i loro risultati e la loro stagione in assoluto è stata di primo piano, pensiamo alla Finale del Grand Prix, i podi nelle tappe di qualificazione e il bronzo europeo sfumato per la troppa severità dei giudici nel programma corto. Il loro livello è alto e i risultati raggiunti sono comunque validi“.

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Foto: Pier Colombo

 

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