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Foto: Valerio Origo
Dopo la Strade Bianche dello scorso fine settimana, la stagione ciclistica internazionale al femminile entra nel vivo con il Ronde van Drenthe 2019, secondo appuntamento del Women’s World Tour. La classica olandese si svolgerà domenica 17 marzo, lo stesso giorno della prova maschile, e vedrà al via diverse stelle di assoluto valore del panorama mondiale. La spedizione azzurra si giocherà diverse carte importanti per cercare di spezzare l’egemonia olandese.
Tra le protagoniste più attese spicca sicuramente l’olandese Amy Pieters (Boels-Dolmans), vincitrice lo scorso anno sulla statunitense Alexis Ryan (Canyon-SRAM Racing) e sull’australiana Chloe Hosking (Ale Cipollini). La fortissima formazione olandese potrà puntare anche sulla belga Jolien D’Hoore, sull’olandese Chantal Blaak e sulla danese Amalie Dideriksen, che hanno vinto la corsa rispettivamente nel 2015, nel 2016 e nel 2017. Impossibile non citare poi l’olandese Marianne Vos (CCC-Liv), che può vantare ben tre successi in carriera nella corsa. Tra le italiane presenti occhi sicuramente puntati su Marta Bastianelli (Team Virtu Cycling) reduce da un’eccellente Strade Bianche chiusa al quarto posto. Tornerà poi in gara la fuoriclasse della pista Letizia Paternoster (Trek-Segafredo), già capace di vincere anche su strada all’esordio stagionale al Tour Down Under. Da seguire con attenzione anche il terzetto composto da Elisa Balsamo, Maria Giulia Confaloneri e Marta Cavalli (Valcar Cylance Cycling), reduci anche loro dalla stagione in pista e determinate a ben figurare.
Il tracciato sarà molto simile a quello della prova maschile. Le atlete percorreranno 165 km con partenza da Zuidwolde e arrivo a Hoogeveen e affronteranno per tre volte la Cote de VAM-berg (0.5 km al 3.2%). L’aspetto più interessante saranno sicuramente gli undici settori in pavé che potrebbero fare selezione all’interno del gruppo. La corsa si deciderà probabilmente nella parte finale, quando dopo un primo passaggio sul traguardo, le atlete attraverseranno gli ultimi due impegnativi tratti in pavé, l’ultimo a meno di 10 km dall’arrivo. Lo schema di gara migliore per le italiane sarebbe quello di riuscire a rimanere a contatto con le migliori nella parte più dura della corsa per poi giocarsi la vittoria in un’eventuale volata conclusiva. La concorrenza però sarà di altissimo livello e non sarà certamente semplice impensierire le grandi favorite della vigilia.
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roberto.pozzi@oasport.it
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Foto: Valerio Origo