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Scacchi, Europei 2019: da lunedì la ventesima edizione. Daniele Vocaturo guida un contingente di dieci italiani

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Sono giunti alla ventesima edizione i Campionati Europei Individuali di scacchi. Nonostante non sia mai stato vinto da alcun giocatore al primo posto della classifica mondiale stilata dalla FIDE, il torneo continentale può contare su un albo d’oro piuttosto pesante per i nomi che vi si trovano.

L’avventura degli Europei individuali comincia nel 2000 dall’Italia, e per la precisione da Saint-Vincent, in Valle d’Aosta. Il primo titolo europeo lo vince il russo Pavel Tregubov, diventato poi noto per essere il marito di una delle migliori scacchiste degli ultimi vent’anni, la connazionale Alexandra Kosteniuk. Nel 2001 un futuro Campione del Mondo, l’ucraino Ruslan Ponomariov, arriva secondo dietro l’israeliano Emil Sutovsky, Il 2003 vede la querelle legata al georgiano Zurab Azmaiparashvili, poi presidente dell’Unione Scacchistica Europea (ECU, dall’inglese European Chess Union): nell’ultimo turno, contro il russo Vladimir Makharov, tocca un pezzo, poi decide di muoverne un altro. Non si potrebbe fare, ma Makharov non reagisce, perdendo poi partita e torneo. Va detto che un simile episodio, anni prima, capitò anche a Garry Kasparov, che uno sprovveduto di certo non era.

Il 2004 vede il trionfo dell’ucraino Vassily Ivanchuk, uno dei più forti giocatori a non essersi mai laureato Campione del Mondo. con il terzo posto dell’armeno Levon Aronian, che dieci anni dopo si sarebbe issato a 2830 punti ELO in classifica mondiale, uno dei punteggi più alti mai registrati (migliori sono solo i 2882 del norvegese Magnus Carlsen nello stesso anno, i 2851 del già citato russo Kasparov e i 2844 di Fabiano Caruana sempre nel 2014, quando ancora giocava per l’Italia). Tra 2007 e 2008 vincono Vladislav Tkachiev e Sergey Tiviakov, accomunati dal fatto di esser stati sovietici e aver abbandonato le insegne russe o simili, rappresentando la Francia l’uno e l’Olanda l’altro.

Nel 2010 il successo lo coglie Ian Nepomniachtchi, che è di recente diventato numero 8 del mondo e continua tuttora la scalata, mentre nel 2011, più della vittoria di Vladimir Potkin (Russia), fa rumore il terzo posto della più grande donna che abbia mai intrapreso la via del professionismo degli scacchi: l’ungherese Judit Polgar, che in carriera i più grandi li ha battuti tutti almeno una volta. Successivamente, altri nomi di livello alto hanno arricchito l’albo d’oro degli Europei, fino al croato Ivan Saric, che ha vinto lo scorso anno a Batumi (Georgia) e che quest’anno si ripresenta con il terzo più alto ELO tra i partecipanti. Da notare che, delle ultime dieci edizioni, otto hanno visto sventolare la bandiera della Russia sul gradino più alto del podio.

Quest’anno si gioca a Skopje, in quella che, da poco tempo, è diventata ufficialmente Macedonia del Nord, sulla base di un accordo tra questo Paese e la Grecia, che da più di venticinque anni discutevano circa l’utilizzo del nome, rivendicato dai greci per una propria regione. E’ la prima volta che Skopje ospita la manifestazione, alla quale, sebbene non partecipino i nomi di più grande spicco in assoluto del panorama scacchistico europeo (Carlsen, l’olandese Anish Giri, Nepomniachtchi, l’altro russo Alexander Grischuk, per dirne alcuni), resta di primissimo livello.

Il più qualificato dei concorrenti è il russo Vladislav Artemiev, con un ELO di 2736, seguito dal connazionale Evgeny Tomashevsky (trionfatore nel 2009) e dal Campione del Mondo rapid Daniil Dubov, capace di superare in classifica anche Carlsen, che partì malissimo in quell’occasione senza riuscire poi a completare la rimonta. E’ iscritto anche Ruslan Ponomariov, così come gli ex vincitori Liviu-Dieter Nisipeanu, allora in gara per la Romania e oggi per la Germania, e l’ucraino Alexander Moiseenko. Diversi i nomi di primo livello: su tutti lo spagnolo Francisco Vallejo Pons (noto anche come Paco), il russo Alexey Dreev e l’israeliano Boris Gelfand, in passato sfidante per il titolo mondiale. Sono molti i casi in cui l’ELO non dice tutto dei giocatori: è il caso dell’israeliano Ilia Smirin, come pure del georgiano Baadur Jobava, che detiene il record di podi europei: quattro (ma non ha mai vinto).

Sono dieci i giocatori italiani presenti, a partire dal romano Daniele Vocaturo, indiscusso numero uno del nostro Paese da diversi anni. Occhi puntati, però, su due dei giovani che più possono dare lustro agli scacchi d’Italia nel futuro: Luca Moroni, diciottenne nato a Desio nel 2000 e che sta andando a caccia dei 2600 punti ELO, e Lorenzo Lodici, il quale invece vuole continuare sulla strada che porta al conseguimento del titolo di Grande Maestro. Dopotutto, il Campione d’Italia in carica è lui, nato nello stesso anno di Moroni e anch’egli con grandi ambizioni. Presenti anche Pier Luigi Basso, Alessio Valescchi, l’intramontabile totem Michele Godena, il Campione Italiano Under 20 Edoardo Di Benedetto, sua sorella Desirée, Tea Gueci e Maria Andolfatto. Non sorprenda la presenza di tutte le donne citate: gli Europei sono infatti “open”, vale a dire aperti a tutti, di qualunque sesso, benché esista una versione femminile che si svolge in un’altra sede e in un altro periodo dell’anno.

Le partite cominceranno lunedì 18, si svilupperanno su 11 turni con un giorno di riposo previsto per sabato 23 e si giocheranno con le seguenti regole in termini di tempo: 90 minuti per le prime 40 mosse con 30 secondi di incremento per ciascuna, poi 30 minuti con incremento ancora di 30 dal quarantunesimo tratto in poi.

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federico.rossini@oasport.it

Foto: NewFabrika / Shutterstock

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