Editoriali
Sci di fondo, la staffetta azzurra non esiste più
C’era una volta la staffetta italiana di sci di fondo. Ricordate le Olimpiadi di Lillehammer 1994 e Torino 2006? Nel primo caso il quartetto composto da Maurilio De Zolt, Marco Albarello, Giorgio Vanzetta e Silvio Fauner conquistò un oro epico, sconfiggendo l’intero popolo norvegese, peraltro dinanzi al Re. 14 anni dopo toccò ai moschettieri Fulvio Valbusa, Giorgio Di Centa, Pietro Piller Cottrer e Cristian Zorzi festeggiare dinanzi al proprio pubblico dopo una gara dominata dall’inizio alla fine (l’ultima frazione di “Zorro” si rivelò quasi una passerella).
Sono trascorsi quasi tre lustri ed oggi la staffetta italiana dello sci di fondo non esiste più. O meglio, non è più in grado di giocarsi nemmeno un posto sul podio. Malgrado gli sforzi compiuti nelle ultime stagioni, il verdetto è impietoso: le medaglie restano lontane anni luce.
Gli uomini sono questi, inutile girarci attorno. Federico Pellegrino, uno dei migliori sprinter di tutti i tempi, si difende sulle lunghe distanze, ma non può di certo fare la differenza o reggere il passo dei migliori russi, svedesi e norvegesi, soprattutto quando questi ultimi fanno sul serio. Per quanto riguarda Maicol Rastelli e Giandomenico Salvadori, si tratta di due onestissimi atleti, in grado talvolta di approdare nella top20 nelle competizioni di lunga distanza in Coppa del Mondo: come si comprende, l’elite è un’altra cosa.
Il solo Francesco De Fabiani, peraltro sinora apparso molto più brillante nelle distanze brevi in questa rassegna iridata, non può bastare per mutare un destino già scritto. Questa Italia palesa delle lacune strutturali ed anche invertire l’ordine dei frazionisti (magari con De Fabiani in seconda frazione e Pellegrino in ultima) non avrebbe mutato la sostanza.
Alternative? Per il momento non esistono. Il veterano Dietmar Noeckler è stato scartato dopo una stagione in cui non ha mai trovato la forma migliore, mentre tra i giovani il pur promettente Luca Del Fabbro, classe 1999 e campione del mondo juniores della 30 km tc mass start, non può essere ancora pronto. Dovremo dunque affidarci (si spera il più a lungo possibile) alle imprese di Federico Pellegrino nelle sprint, con l’auspicio che De Fabiani possa diventare un fondista da medaglia individuale nei grandi appuntamenti (magari già a partire da domenica nella 50 km?). Per quanto riguarda la staffetta, per il momento va messa una pietra sopra.
federico.militello@oasport.it
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Foto: Valerio Origo
riax
1 Marzo 2019 at 20:18
beh, se dopo di me lo dice anche OASport, si vede che è vero. 🙂