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Sci di fondo, Mondiale 2019 Seefeld: Francesco De Fabiani, serve la gara della vita per la caccia al podio nella 50 km

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Signori, si chiude. Dopo quasi due settimane di gare, la 50 km come da tradizione fa calare il sipario sul Mondiale di sci nordico di Seefeld che ha regalato soddisfazioni solo a sprazzi alla squadra azzurra. Una carta da giocare l’Italfondo ce l’ha ancora e si chiama Francesco De Fabiani, che la prima medaglia iridata l’ha conquistata con il bronzo nella team sprint assieme a Pellegrino e oggi prova ad entrare nella leggenda affrontando da protagonista la 50 km mass start a tecnica libera.

Sulla carta De Fabiani predilige le gare a tecnica libera e le distanze meno lunghe, lo dice il doppio podio conquistato quest’anno nelle 15 km a tecnica classica del Tour de Ski ma quando si corre sull’uomo il valdostano non guarda in faccia a nessuno, lo scorso anno a Oberstdorf, seppe salire sul podio della 15 km a tecnica libera, che lo ha visto migliorare gara dopo gara nelle ultime due stagioni, a tal punto da convincere i tecnici della Nazionale a schierarlo in ultima frazione nella staffetta di venerdì, decisione discutibile, per qualcuno scellerata, ma sicuramente ponderata dal clan azzurro in base ai test degli ultimi giorni.

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L’impressione è che De Fabiani non abbia perso la condizione che lo ha accompagnato per tutto il Mondiale e che in corpo abbia ancora tanta rabbia per almeno tre motivi: il primo è il calendario che gli ha impedito di essere protagonista in una delle gare che preferisce, lo skiathlon a cui ha dovuto rinunciare per presentarsi in grande spolvero il giorno dopo nella Team Sprint, il secondo sono le condizioni della neve e di conseguenza degli sci, con cui ha dovuto fare i conti mercoledì nella 15 km a tecnica classica con partenza ad intervalli, il terzo è il senso di impotenza che deve aver provato quando ha ricevuto il testimone virtuale venerdì in staffetta da un Salvadori che ha accumulato oltre due minuti di ritardo dai primi nella sua frazione di staffetta. La voglia di riscatto, dunque, non manca per un Francesco De Fabiani che uscirà comunque con il sorriso sulle labbra dal Mondiale e da una stagione che lo ha riportato su livelli altissimi dopo i sussulti dello scorso anno e i tanti problemi di quello prima.

Il campo partenti presenta qualche defezione importante. Quella che salta all’occhio era assolutamente prevista e riguarda il tri-campione del mondo Johannes Hoesflot Klaebo che non sarà al via della gara più lunga: non è ancora uomo da lunghe distanze e le energie, in questa fase, sono ridotte al lumicino, anche per altri tre protagonisti del mondiale, i russi Ustiugov, Bessmertnykh e Bolshunov che hanno rinunciato a questa gara. Nonostante l’assenza di Klaebo la squadra norvegese è comunque un’armata, a partire dal bi-campione del mondo Sundby, l’uomo più in forma del momento, fino ad arrivare al campione olimpico dello skiathlon Krueger che quest’anno ha preparato solo questa gara, al campione mondiale dello skiathlon Roethe, in grandissima forma e a Holund, uomo per tutte le stagioni. I russi saranno guidati da Belov e Spitsov che potrebbero provare a fare gara dura per evitare l’arrivo in volata che li penalizzerebbe e che tanto piacerebbe invece a De Fabiani ma attenzione anche ad altri due uomini, il francese Parisse, uomo in più della squadra transalpina nella staffetta di due giorni fa e lo svizzero Cologna che è apparso in grande crescita di condizione mercoledì nella 15 km sfiorando il podio e che vorrebbe lasciare il segno anche in questo Mondiale per lui finora avaro di soddisfazioni.

De Fabiani ha una sola via per essere protagonista ad altissimi livelli. Non perdere il contatto con gli atleti che si giocheranno la volata per le medaglie. Se riuscirà a scegliere il treno giusto e accodarsi a coloro che arriveranno a giocarsi il podio, può assolutamente dire la sua come ha dimostrato di saper fare nelle corse sull’uomo al Tour de Ski. Se, invece, ci sarà qualcuno pronto anche a sacrificarsi pur di fare gara dura e sparigliare le carte, potrebbe diventare un problema per l’azzurro che difficilmente sarebbe in grado di impostare una gara in rimonta, rischiosa e storicamente poco remunerativa ma inevitabile se i ritmi dei primi dovessero essere tropo alti per lui nella prima parte.

 

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Foto Pier Colombo

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1 Commento

1 Commento

  1. Fabio90

    3 Marzo 2019 at 10:15

    L’assenza di Klaebo non stupisce per nulla, non è ancora in grado di vincere una 50km al mondiale, magari ci arriverà. Mi stupisce un pò di piu quella dei russi, ma hanno una squadra molto profonda di elementi e quindi sempre molto pericolosi. Favorito difficile trovarlo, motivo per il quale potrà vincere il norvegese di turno, magari Krueger cosi fanno felice uno a turno ( dopo Roethe, Sundby ed ovviamente Klaebo, cosi son felici e contenti tutti)

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