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Sci di fondo, Mondiale 2019 Seefeld. Italia: serve un miracolo per il podio nella staffetta maschile e gli azzurri ci credono

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È come sempre una delle gare più attese del Mondiale, per l’Italia è stata per anni “la gara” e ancora oggi accende le fantasie degli appassionati azzurri di sci di fondo che rivivono le magnifiche gesta dei quartetti del passato, da Lillehammer a Torino: è la staffetta maschile che va in scena oggi sulla neve un po’ più compatta di Seefeld e che potrebbe regalare qualche soddisfazione ai colori azzurri. Pensare alla medaglia è davvero difficile e servirebbe un exploit dei quattro moschettieri, Rastelli, Pellegrino, Salvadori e De Fabiani che avranno un solo compito, difficilissimo: quello di non farsi staccare dalla squadra che sarà in lotta per il bronzo perché l’oro e l’argento, con la Norvegia dominante dei giorni scorsi e una Russia che non sembra avere punti deboli, sembrano già assegnati.

Il bronzo no: è vero, ci sono Svezia e Francia che sembrano avere qualcosa in più di tutte le altre rivali ma se l’Italia non dovesse perdere questo treno che sarà sì potente ma non certo irresistibile, potrebbe dire la sua nel finale con un De Fabiani che si troverebbe a dover far valere le sue buone doti di sprinter e finisseur in un contesto molto importante.

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L’Italia schiera al lancio Maicol Rastelli e il primo rischio è proprio questo: l’azzurro non sembra nella condizione dello scorso anno, lo sta a dimostrare qualche eliminazione di troppo nelle sprint e la brutta prova di mercoledì in tecnica classica. Rastelli ama gareggiare sull’uomo e, come accadde l’anno scorso nella staffetta olimpica di PyeongChang, spera di riuscire a restare in scia dei migliori e sarebbe già un ottimo risultato.

Federico Pellegrino è cresciuto molto nelle ultime due stagioni in tecnica classica, ha dimostrato di saperci fare anche nelle distanze più lunghe in questa stagione, è in forma ed è galvanizzato dalla doppia medaglia conquistata nelle sprint. L’azzardo di giocarselo in passo alternato è tutto sommato ponderato: la speranza è di vederlo all’opera finalmente nel vivo della gara, non dovendo rimontare decine di secondi che, in ultima frazione, con tutti i big in pista, è impossibile recuperare.

La terza frazione, per l’Italia, è quella sempre più a rischio ma Salvadori ha lanciato segnali positivi con qualche gara di sostanza nella marcia di avvicinamento a Seefeld e anche nello skiathlon non ha fatto male in tecnica libera. Lo scorso anno non riuscì a tenere il passo dei migliori da metà percorso in poi e si vide sfuggire di mano il sogno di poter consegnare il testimone a Pellegrino in linea con i primi della classe. Quest’anno dovrà dimostrare di saper soffrire e cercare di restare a contatto con le squadre che lottano per la medaglia.

Francesco De Fabiani in chiusura è la novità di quest’anno. Le prove positive nelle mass start e nell’inseguimento, più a tecnica classica che libera, hanno spinto i tecnici azzurri a questa scelta. Il valdostano è in gran forma e bisogna lasciar perdere la 15 km in classico: la gara sull’uomo è il suo format e vuole sfruttare al meglio questa occasione.

 

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Foto Pier Colombo

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