Tennis, WTA Miami 2019: Ashleigh Barty ferma la corsa di Petra Kvitova al numero 1, in semifinale sfiderà Anett Kontaveit

Anett Kontaveit e Ashleigh Barty sono le prime due semifinaliste del WTA Premier Mandatory di Miami. L’estone e l’australiana hanno superato nei due quarti di finale giocati nella giornata da poco conclusa la rappresentante di Taipei Su-Wei Hsieh e la ceca Petra Kvitova. Quest’ultima si ferma a poco meno di 400 punti dal primo posto nel ranking mondiale, mentre Barty è già certa di entrare là dove non era mai riuscita, tra le prime dieci. Kontaveit sale invece al numero 14.

Nel primo quarto di finale parte meglio Hsieh, aiutata anche dal fatto che Kontaveit non indovina esattamente i migliori colpi della propria vita. La giocatrice di Taipei sale sul 2-0, poi 5-1, non concretizza la prima possibilità di servire per il set, ma riesce a chiudere per 6-3. La versione brutta dell’estone esce dal campo nel secondo parziale, lasciando il posto a quella vera, più offensiva e più precisa nei propri schemi: anche le difese di Hsieh vanno in pezzi, e così arriva un piuttosto rapido 6-2. Nel terzo set l’asiatica sembra poter allungare definitivamente, volando sul 4-0, ma qui riemerge Kontaveit, in grado di portarle via sette degli ultimi otto giochi e di concludere vittoriosamente in poco più di due ore con il punteggio di 3-6 6-2 7-5.

Una battaglia furiosa consente a Barty di uscire vittoriosa dal match contro Kvitova: il primo parziale vede le due giocatrici scambiarsi un break per parte e l’australiana mancare un set point nel dodicesimo gioco, così come fa la ceca nel tie-break. Una volta conquistato per 8-6 quest’ultimo, australiana molla un pochino, e questo consente a Kvitova di salire sul 2-0 e poi sul 4-2 nella seconda partita, per poi concludere con il punteggio di 6-3. La ceca sembrerebbe esser lanciata, ma riemerge Barty, che comincia con il piede giusto il terzo set e non molla più la testa, vincendo per 7-6(6) 3-6 6-2 e raggiungendo Kontaveit in semifinale.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse