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Tuffi, Tania Cagnotto: “Non è più come prima, ma sono felice. A maggio in gara. No ai Mondiali, ci proviamo per Tokyo 2020”

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MILANO – Due mesi. Poi, proprio nella “sua” Bolzano, Tania Cagnotto, che per l’occasione avrà appena compiuto 34 anni, tornerà ufficialmente alle gare con vista sui Giochi di Tokyo 2020, per i quali dovrà qualificarsi. Naturalmente assieme a Francesca Dallapè, storica compagna di synchro dal trampolino 3m con la quale ha conquistato il primato di otto titoli europei consecutivi da Torino 2009 a Londra 2016, oltre a due argenti iridati e uno olimpico. Saranno i campionati assoluti estivi di fine maggio a certificare un rientro che ha comunque del sensazionale, anche se annunciato ufficialmente lo scorso dicembre, 28 mesi dopo le storiche medaglie di Rio de Janeiro (le prime per le donne azzurre, nei tuffi). Quella brasiliana, tra l’altro, rimane ancora l’ultima prova disputata assieme da parte di Tania e Francesca, oggi mamme rispettivamente di Maya e Ludovica. Felici e… indaffarate. Abbiamo incontrato la bolzanina al Sonia Factory di Milano, lontano da occhi indiscreti, a margine della presentazione del M-Team, nell’ambito della campagna promossa dal Comitato Nazionale Liberi dalla Meningite, per sensibilizzare sull’importanza della prevenzione per questa grave e potenzialmente mortale infezione, particolarmente frequente nei bambini piccoli.

L’ANNUNCIO UFFICIALE DEL RITORNO ALLE GARE DI TANIA E FRANCESCA

Tania, come procede il suo avvicinamento alla grande data?

«Siamo ancora agli inizi: mi alleno sempre a Bolzano, ma la metà di prima. Ci sono stati un po’ di contrattempi: nell’ultimo periodo mi sono ammalata io, prima era toccato a Francesca. Abbiamo perso due settimane nelle quali non abbiamo potuto lavorare assieme. Le prime gare assieme le faremo a fine maggio, per i Campionati italiani, e poi ecco il Grand Prix: sempre a Bolzano». 

Palestra, tuffi e… Maya. Gestione?

«Tutto procede bene, diciamo con difficoltà. La gestione delle bambine è ovviamente l’aspetto più importante, l’impegno e la fatica in tutti i sensi sono tosti. Non è più come prima, quando avevi solo una cosa a cui pensare…».  

E’ stata una nuova ripartenza per lei?

«Abbiamo svolto un periodo lungo in palestra, prima del lavoro in piscina, ma il fatto è che io ero ferma da due anni! Sì, ho ricominciato da zero, ma proprio zero, zero. Avevo pensato di smettere definitivamente e senza discussioni. Mi sembrava giusto farlo dopo le medaglie di Rio. Volevo dedicarmi alla maternità e basta. Infatti mi sono tolta dal circuito Wada dell’antidoping, con la dichiarazione ufficiale del mio addio alle gare e tutto il resto. Motivo per cui sto aspettando sei mesi prima di poter tornare a gareggiare».

E’ proprio vero che il merito “principale” del rientro spetta a Francesca?

«Non avrei mai pensato che sarebbe riuscita a convincermi. Mai. Adesso però vi dico che sono contenta di averlo fatto… di nuovo, dopo le belle parole sue, tipo “sarebbe bello ritornare assieme da mamme, un sogno andare ancora una volta alle Olimpiadi, ecc. ecc.”. Di sicuro resta un fatto: vedo la mia carriera separata in due, comunque andrà. Una, pre-Maya. E un’altra, post. Ma sono serena, soprattutto perché nessuno mi potrà mai togliere quello che c’è stato prima. Quindi aprire un’altra strada mi è sembrata un’idea carina, da vivere però in maniera completamente diversa e senza lo stress e soprattutto la pressione precedente».

A proposito, ha mai pensato qualcosa tipo “e se questa volta non dovesse funzionare”?

«Sì, ma non ho problemi. Noi ci stiamo provando, con impegno e senza troppi pensieri. Ribadisco: è difficile. Una volta è ammalata Francesca, una volta la bambina, una volta sono ammalata io…. Il programma dei tuffi rimane lo stesso di prima, completamente invariato, e ovviamente il rientro è legato solo al synchro dai 3m. Impossibile pensare anche a una sola gara individuale, non ce la farei proprio».

Niente Mondiali a Gwangju 2020, giusto?

«No, niente. Ci alleneremo tutta l’estate, come se la stagione finisse… nel 2020. Non avrebbe senso fare due gare e poi fermarsi di nuovo, anche solo per un breve periodo. Adesso che siamo ripartite, andremo fino in fondo. Obiettivo Tokyo!». 

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