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Foto: Mattia Martegani / LivePhotoSport
ESCLUSIVA OA SPORT – L’attesa è ormai quasi conclusa: soltanto poche ore separano la Unet E-Work Busto Arsizio dall’inizio della partita di andata della finale di CEV Cup, la seconda competizione europea per importanza nel volley femminile. Le Farfalle scenderanno in campo in casa della formazione rumena dell’Alba Blaj e potranno invece giocare la sfida di ritorno in casa, martedì 26 marzo. Il principale artefice della continua crescita di Busto Arsizio è senza alcun dubbio Marco Mencarelli, alla quarta stagione sulla panchina lombarda. Dopo l’esperienza con il Club Italia e una lunga carriera federale ricca di successi a livello giovanile, il tecnico umbro ha ormai raggiunto una perfetta sintonia con la società bustocca, sposando in pieno un progetto di crescita graduale che anno dopo anno comincia a mostrare risultati sempre più interessanti. Alla vigilia di un appuntamento così importante, l’allenatore delle Farfalle ha presentato la sfida, analizzando anche in ottica generale la stagione della propria squadra.
Il bilancio del suo quarto anno sulla panchina di Busto Arsizio è sino ad ora davvero positivo. Avete raggiunto la finale di CEV Cup e anche in campionato non siete distanti dalle prime posizioni. Pensa che abbiate compiuto un salto di qualità?
“Stiamo vivendo un processo di crescita che coinvolge tutte le componenti della nostra realtà: me, la società e ovviamente di riflesso anche le giocatrici. Credo che questo percorso si realizzi sia attraverso i miglioramenti delle persone che hanno fatto parte per più stagioni di questo nuovo ciclo, sia attraverso cambiamenti e interventi sul mercato. Abbiamo capito quale profilo di squadra si addice al meglio a questo ambiente e siamo riusciti ad aggiungere ogni anno un tassello in più per continuare a progredire. Se guardiamo alla scorsa stagione, anche se non amo fare un confronto, avevamo già fatto vedere un ottimo livello. In CEV Cup abbiamo trovato un ostacolo decisamente complicato (la formazione turca dell’Eczacibasi Istanbul n.d.r.) che anche quest’anno in Champions sta dimostrando il proprio valore. La semifinale scudetto e le Final Four di Coppa Italia sono state raggiunte anche lo scorso anno, adesso dobbiamo fare un piccolo ulteriore passo in avanti. Abbiamo la possibilità di mettere un sigillo su questa stagione e staremo a vedere”.
State per entrare in un periodo davvero impegnativo tra campionato e CEV Cup. Come riesce a preparare tante sfide così delicate a distanza di pochi giorni l’una dall’altra?
“Sarà fondamentale l’esperienza degli altri periodi altrettanto intensi affrontati quest’anno. La nostra stagione è stata un continuo crescendo: abbiamo giocato otto gare nel mese di gennaio, sette nel mese di febbraio e ne giocheremo ancora otto in questo mese di marzo. Non possiamo dire di non aver avuto l’occasione per testarci e per metterci alla prova. Ci attendono cinque partite in due settimane e siamo reduci da una sequenza di gare perfettamente identica. Siamo riusciti a superarla in maniera positiva, anche se con un un po’ di fatica sul piano fisico, e ho cercato di aggiustare quegli aspetti che non mi avevano convinto del tutto nella gestione delle risorse delle ragazze. Abbiamo fatto qualche richiamo riguardo alla preparazione atletica e apportato qualche accorgimento a livello tattico sui sistemi di gioco, continuando comunque a lavorare anche dal punto di vista della tecnica individuale”.
Come allenatore, lei ha lavorato moltissimo con giocatrici giovani, soprattutto in ambito federale, e qui a Busto si ritrova una squadra dall’età media decisamente bassa. È una coincidenza oppure è la conseguenza di una precisa scelta?
“No, la selezione non è stata fatta sulla base dell’aspetto anagrafico. Le scelte sono state dettate dalla politica di contenimento delle risorse portata avanti dalla società. Quando ci si occupa di sport che non siano il calcio o la Formula Uno, credo sia sano ragionare in questa maniera e ritengo che la realtà bustocca possa essere in tal senso un esempio per tutti. Si è cercato di investire sulle persone e di mettere l’essere persona davanti all’essere giocatrice di pallavolo. Questo metodo ha creato una squadra perfetta dal punto di vista del gruppo. Il fatto di essere la seconda squadra più giovane del campionato dopo il Club Italia è forse una conseguenza di altre scelte, come il fatto di puntare su atlete che potevano garantirci più anni a disposizione per non essere sempre costretti a cambiare al termine di ogni stagione. Penso che abbiamo raggiunto un’ottima combinazione tra gioventù ed esperienza pluriennale. Possiamo dire che il fatto di avere una squadra così giovane sia stato sì casuale, ma fino ad un certo punto”.
Nella finale di CEV Cup affronterete la formazione rumena dell’Alba Blaj. Dal punto di vista tecnico come state preparando la partita e come procede lo studio dell’avversaria?
“Stiamo cominciando a conoscere le nostre rivali anche se una conoscenza pregressa non è così semplice non avendo particolari contatti con il campionato rumeno. Sicuramente però conosciamo diverse giocatrici che hanno militato nel campionato italiano e stiamo cominciando a studiarle. Lo stile con cui prepariamo la partita è lo stesso che utilizziamo per le altre gare della stagione e che permette a ciascuna ragazza di lavorare anche in maniera autonoma e di sviluppare esperienza anche personale nella lettura del gioco avversario. Siamo in una fase piuttosto avanzata della stagione e le ragazze sono ormai assolutamente capaci di capire che cosa fare in campo”.
Nella doppia sfida giocherete l’andata in trasferta e il ritorno in casa. Si può considerare un vantaggio e che aiuto potrà darvi il pubblico nella partita della prossima settimana?
“Può essere un vantaggio, ma dipende molto da come si approccia la partita di andata. Dovremo essere determinati, sfacciati e aggressivi. Il ritorno sarà comunque difficile perché, come non mi stancherò mai di ripetere, in finale è assolutamente impossibile che arrivino due squadre scarse. Il filtro e la selezione sono tali per cui soltanto squadre che hanno fermamente voluto quel risultato e lo hanno costruito con il lavoro e con la fatica arrivano fino in fondo. Sarà sicuramente una partita difficile per entrambe e il nostro pubblico sarà una preziosa arma da mettere in gioco nel momento opportuno. La possibilità di giocare il ritorno davanti ai meravigliosi tifosi, che ci sostengono sempre e che ci sono stati vicino in questi anni, ci dà sicuramente una carica supplementare”.
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roberto.pozzi@oasport.it
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