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Foto: Valerio Origo
Un’immagine davvero inedita quella che ha colpito tifosi ed appassionati al termine della Parigi-Roubaix andata in scena la scorsa settimana. Il fuoriclasse slovacco Peter Sagan, dopo aver perso le ruote di Philippe Gilbert e Nils Politt ed aver abbandonato le possibilità di vittoria, si è presentato sul traguardo in compagnia di Sep Vanmarcke in lotta per la quarta posizione. Quando il belga ha lanciato la volata però, il tre volte campione del mondo non ha replicato, proseguendo con il proprio ritmo e tagliando mestamente la linea d’arrivo. Il corridore della BORA-hansgrohe si è sempre dimostrato in queste stagioni in un vero e proprio animale da competizione e il gesto ha fotografato perfettamente il momento complicato dello slovacco.
Al di là dell’aneddoto e del risultato, la Parigi-Roubaix ha restituito per almeno tre quarti di giornata il Peter Sagan dei tempi migliori, capace di correre nelle prime posizioni catalizzando l’attenzione del pubblico e degli altri corridori. Nel momento decisivo però le gambe hanno abbandonato il fuoriclasse slovacco, secondo un copione che si era già verificato alla Milano-Sanremo e al Giro delle Fiandre. Dopo un successo di tappa al Tour Down Under in gennaio, Sagan non ha raccolto altre soddisfazioni in questo 2019. Il virus intestinale che lo ha colpito nella settimana precedente la Tirreno-Adriatico ha sicuramente condizionato la preparazione e la conseguenza è una forma ancora troppo lontana da quella ideale, situazione drammatica in un momento così importante della stagione per uno specialista delle classiche del suo calibro.
Archiviata senza gloria la parentesi del pavé, Sagan cercherà il riscatto nelle classiche delle Ardenne il cui primo appuntamento sarà proprio domenica con l’Amstel Gold Race 2019. La corsa olandese non si può certo definire la preferita dal corridore slovacco che vi ha preso parte soltanto in quattro occasioni: dal 2011 al 2013 con la maglia della Liquigas-Cannondale, centrando al secondo tentativo il suo miglior risultato con un terzo posto, e nella passata edizione, chiudendo ai piedi del podio. Il percorso particolarmente movimentato dal punto di vista altimetrico, con continui e impegnativi strappi, non si adatta al meglio alle caratteristiche dello slovacco e gli avversari principali sembrano presentarsi in condizione migliore. Servirà davvero il guizzo del campione per conquistare il successo al di là del pronostico e tornare a sorridere.
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roberto.pozzi@oasport.it
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Foto: Valerio Origo