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Basket, Gianni Petrucci duro sulla questione Torino-Gerasimenko: “Purtroppo il passato non ha insegnato nulla. Gli organi attivati daranno risposte”
In una lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, nella persona di Andrea Barocci, il presidente della Federazione Italiana Pallacanestro, Gianni Petrucci, affronta diversi temi, il principale dei quali è strettamente legato al recente ingresso nell’Auxilium Torino di Dmitry Gerasimenko, che soltanto pochi mesi fa se n’era andato a gambe levate da Cantù, dov’era rincorso praticamente da tutti.
“Abbiamo toccato il fondo. Purtroppo il passato non ha insegnato nulla“: queste le parole del massimo esponente del basket italiano, che poi precisa: “Io non entro nel merito, saranno gli organi che abbiamo attivato a fornire le risposte“.
Il problema appare legato anche all’allargamento della Serie A a 18 squadre: “E’ ovvio che 18 sono tante. Ma è perché ci si è dovuti adeguare alla A2 a 32 dub, che non poteva avere solo una promozione. Questo ha fatto sì che nascesse questa necessità prospettata dalle due Leghe e confermata dalla Fip. Ma dopo le ultime vicende si è arrivati alla decisione, rispettando i diritti acquisiti, di abbassare il numero delle partecipanti alla A“. Tradotto: in caso di rinunce, la retrocessa resterebbe in A e non ci sarebbero comunque altre inclusioni dall’A2 al di là delle tre previste, due delle quali sono già arrivate. Peraltro, la serie cadetta dalla prossima stagione sarà a 28 squadre, ferma restando la divisione nei gironi Est e Ovest.
Sul momento difficilissimo del basket italiano: “Il basket ha bisogno di leggi e riforme strutturali, ne abbiamo parlato con Giorgetti (che ha la delega allo Sport nel Consiglio dei Ministri, ndr)”.
Sui problemi di razzismo che toccano anche la palla a spicchi: “La Fip si impegna come si impegna il calcio. Di fronte a certi casi di imbecillità noi mettiamo in atto le regole che già ci sono. II problema è se sospendere o no un incontro in certe situazioni“.
Sul discorso impianti e sull’abbandono, nell’immediato, del limite di 5000 posti nei palasport: “La Lega ha fatto uno studio: prima di creare nuovi impianti, ha deciso di migliorare quelli già esistenti“. Esiste un serio problema impianti a Roma con la chiusura del Palazzetto di Viale Tiziano e il solo Palazzo dello Sport, noto anche come PalaEur, come impianto per l’alto livello: “Oramai sono sfiduciato […] I problemi non si risolvono con le battute, ma facendo iniziare i lavori“.
Sulla promozione di Fortitudo Bologna e Virtus Roma: “Sono due grandi realtà. Roma ha un passato fatto di uno scudetto, una Coppa Campioni, un Palasport pieno. Complimenti al presidente Claudio Toti. La Fortitudo ha una bellissima tifoseria e una straordinaria storia, fatta di cadute ma anche di risalite: il suo riaffacciarsi in A riaccende la passione per il derby, che sarà da record“.
Su Sassari e Virtus Bologna: “Nonostante tutto, il basket non è all’anno zero“.
Su Livio Proli, il disimpegno da Milano e gli italiani in Eurolega: “Mi dispiacerebbe se lasciasse l’Olimpia. Non ho però condiviso la sua affermazione, che respingo fortemente, che i giocatori italiani non possono giocare in Eurolega: possono, se mandati in campo“.
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federico.rossini@oasport.it
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Credit: Ciamillo