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Credit: Ciamillo
All’indomani del Consiglio Federale, il Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro Gianni Petrucci ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport per chiarire il contenuto del Comunicato Ufficiale pubblicato nella giornata di ieri. Il n.1 del basket italiano ha illustrato con chiarezza la situazione di allarme che sta coinvolgendo in questa stagione il massimo campionato nazionale, dove sono state diverse le società a manifestare problemi di ragione economica e finanziaria. Cantù è stata la prima a denunciare apertamente le proprie difficoltà legate soprattutto alla gestione Gerasimenko, fortunatamente conclusasi con l’uscita di scena definitiva del magnate russo. Anche Avellino e Torino sono alle prese con analoghe criticità e l’ultima ad aggiungersi all’elenco è stata Trieste, dopo l’arresto del Presidente Luigi Scavone. Da qui la scelta di convocare un Consiglio straordinario, anche e soprattutto in prospettiva futura considerando che nella prossima stagione sarebbe in programma un ampliamento del campionato a 18 squadre.
“Sembra che si viva sulle nuvole. La situazione del Paese da alcuni anni non è seria, ma serissima. Come si può pensare che lo sport di vertice, e non parlo solo del basket, possa restare immune dalla crisi economica?” ha tuonato Petrucci. “Le cause che hanno portato molti club a trovarsi in difficoltà sono indipendenti dai nostri controlli. La Federazione non può garantire che le società non falliscano o si ritirino e non ci può essere alcuna garanzia. Per tamponare le criticità improvvise si potrebbe istituire un fondo di garanzia, ma toccherebbe alla Lega perché i soldi da investire sarebbero dei club“. Sulla prossima stagione il n.1 della FIP ha voluto mettere le cose in chiaro: “Siamo arrivati a 18 squadre su richiesta anni fa della Lega Nazionale che non voleva restare con una sola promozione per 32 squadre. Certamente ora, con diversi club che non se la passano bene, 18 squadre sono tante. Ho parlato in Consiglio Federale e ho trovato la condivisione di tutti: dobbiamo ritornare al format a 16“.
Riguardo alle tempistiche di questo cambiamento Petrucci si è espresso in maniera abbastanza netta: “Se ci fossero le condizioni si potrebbe intervenire anche subito. Ci riserviamo di valutare eventuali richieste di “autoretrocessioni” preventive ai campionati, contestualmente alla facoltà di effettuare ripescaggi, laddove ci fossero società che si proponessero, tenendo sempre conto della loro funzionalità nell’interesse generale della stabilità e sostenibilità del movimento, sempre nell’ambito del regolamento federale“. Nella conclusione il Presidente della FIP ha ribadito che si cercherà di salvaguardare il verdetto espresso dal campo e ha aggiunto che non ci sarebbero controindicazioni verso un campionato a 15 oppure a 17 squadre. Il futuro del basket italiano sembra dunque quantomai incerto, non resta che attendere ulteriori sviluppi nei prossimi mesi.
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roberto.pozzi@oasport.it