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Ciclismo, i top & flop della settimana. Mathieu van der Poel senza rivali. Valverde, Sagan: dove siete?

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Archiviata la prima settimana delle Ardenne, tracciamo un bilancio generale di chi si è messo in luce e chi ha deluso notevolmente tra Freccia del Brabante e l’Amstel Gold Race terminata meno di ventiquattro ore fa. E poi un occhio di riguardo anche per il Giro di Turchia che ci ha tenuto compagnia nella settimana santa.

Per quanto riguarda i top, non si può fare altro che partire da Mathieu van der Poel (Corendon Circus). 24 anni e una classe inimitabile. Un corridore completo, sorprendente, arrivato nelle Classiche del World Tour come un innesto di energia nuova. In cinque giorni si è portato a casa la Freccia del Brabante, ma su tutti un’Amstel Gold Race che rimarrà nella storia del ciclismo. Lucido come pochi, tenta sempre il tutto per tutto, e quando te lo ritrovi a fianco, non puoi fare altro che inchinarti al suo cospetto. L’Olanda ha trovato il suo nuovo campioncino destinato a conquistare tanto e su ogni tracciato.

Molto bene anche Simon Clarke (EF Education First), sorprendente secondo all’Amstel, l’australiano non sbaglia un colpo entrando in scena in ogni occasione. Ottiene così uno dei risultati più belli della sua carriera, un possibile buon auspicio per il futuro. E che dire del nostro Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), che in queste Classiche non è ancora riuscito a salire sul podio nonostante la condizione fenomenale, ma è sempre stato presente in ogni momento decisivo, mettendo in luce l’onore di indossare la maglia di campione europeo. In assoluto il miglior italiano di questa prima parte di stagione.

Bellissimo Alessandro De Marchi (CCC Team), che stupisce all’Amstel attaccando nel finale. Il Rosso di Buja non si arrende mai e, dopo il settimo posto nella Classica olandese, l’Italia lo attende alla Liegi. Molto bravi Michal Kwiatkowski (Team Sky) e Maximilian Schachmann (BORA-Hansgrohe). Il primo è stato il protagonista assoluto dell’attacco decisivo contro il duo Alaphilippe-Fuglsang nel finale dell’Amstel Gold Race. Con un attacco imperiale li rimonta con grande tenacia. Poi le forze si affievoliscono e chiude undicesimo. Ma che finisseur. Attenzione alla Freccia Vallone e alla Liegi-Bastogne-Liegi. Mentre Schachmann, inosservato alla vigilia dell’Amstel, chiude al quinto e inaspettato posto. Altro che semplice velocista, il venticinquenne tedesco sta iniziando a sondare ogni terreno. Tiene bene nei tratti più nervosi, e con un pizzico di energia in più avrebbe centrato tranquillamente il podio.

Rimanendo in casa BORA-Hansgrohe, giù il cappello per la formazione teutonica che fa bottino pieno al Giro di Turchia vincendo tre tappe con Sam Bennett e Felix Grossschartner. Quest’ultimo fa sua anche la classifica generale centrando le prime vittorie in carriera. La condizione della squadra tedesca sta passando inosservata, eppure continua ad ottenere dei risultati che non sono da sottovalutare. In Turchia brillano anche Caleb Ewan (Lotto Soudal) e Fabio Jakobsen (Deceuninck-Quick Step), impeccabili nelle volate.

Passando ai flop, grandissima delusione da parte del campione del mondo Alejandro Valverde (Movistar Team), che dopo quindici giorni di stop post Giro delle Fiandre, sparisce all’Amstel. Non si è mai vista in gara la sua maglia iridata. Che sia una tattica per la Freccia Vallone e Liegi? Chi lo sa. Sta di fatto che ci si aspetta sempre qualcosa di buono dal numero uno del mondo. Stessa sorte per Peter Sagan (BORA-Hansgrohe) e Greg Van Avermaet (CCC Team). Il primo si ritira, e si capisce una volta ancora che è allo stremo delle forze. Il secondo, come nel caso di Valverde, non fa brillare il segno dell’Olimpiade che porta sulle spalle. Sempre presente sì, ma non al massimo delle potenzialità.

Sbagliano tutto invece Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quick Step) e Jakob Fuglsang (Team Astana), che si scornano a vicenda mandando all’aria il loro attacco nella fase decisiva dell’Amstel. Peccano di lucidità infrangendo i sogni di gloria sul più bello, a soli 2 km dall’arrivo. Una beffa assurda per due corridori così esperti. Da Alaphilippe ci si aspettava di sicuro il riscatto post secondo posto alla Freccia del Brabante.

Chiude il nostro Sonny Colbrelli (Bahrain-Merida). Le Classiche di quest’anno continuano a respingerlo. Non riesce proprio a trovare a sfruttare le sue doti nel momento giusto, senza neanche avvicinarsi alle posizioni che contano.

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Foto: By Spotter2Own work, CC BY-SA 4.0, Link

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