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Foto: Leonard Zhukovsky / Shutterstock.com
Situazione critica per il ciclismo azzurro in prospettiva Tokyo 2020. Quando è ormai passato in archivio circa un terzo della stagione ciclistica internazionale, l’Italia occupa la settima posizione nel ranking UCI riservato alla qualificazione olimpica. La classifica, stilata sulla base dei risultati della stagione in corso (dal 22 ottobre 2018 al 27 ottobre 2019), rappresenta l’unico criterio per conquistare il diritto di prendere parte alla prova in linea a cinque cerchi e determina anche il numero di corridori che ciascun paese potrà schierare. Secondo il regolamento, le nazioni dal primo al sesto posto potranno presentare al via cinque atleti, quelle dal settimo al tredicesimo quattro, quelle dal quattordicesimo al ventunesimo tre, quelle dal ventiduesimo al trentaduesimo due e infine quelle dal trentatreesimo al cinquantesimo soltanto uno.
Dopo un’ottima partenza, l’Italia ha pagato un mese di marzo piuttosto negativo scivolando dalla terza posizione del 04/03 alla settima del 01/04. Considerando soltanto gli eventi del calendario World Tour, le uniche vittorie sono arrivate con Elia Viviani nella terza tappa della Tirreno-Adriatico e con Davide Formolo nell’ultima frazione della Vuelta a Catalunya. Ancora una volta è mancato un vero e proprio specialista delle classiche, capace di dire la propria su ogni tipo di terreno e di ben figurare nelle corse di un solo giorno. Elia Viviani, che resta comunque il più competitivo tra gli azzurri in questo genere di appuntamenti, si è dimostrato ancora un po’ troppo velocista e non è riuscito a dire la propria né alla Milano-Sanremo, né alla Gand-Wevelgem. Il mese di aprile presenterà ben tre classiche monumento (Giro delle Fiandre, la Parigi-Roubaix e la Liegi-Bastogne-Liegi) e al momento non si vede un corridore italiano in grado di giocarsela alla pari con i grandi favoriti.
La stagione senza alcun dubbio è ancora molto lunga e il punteggio assegnato da Tour de France, Giro d’Italia e Vuelta España potrebbe rivoluzionare la classifica. Anche nelle corse a tappe però l’Italia non sembra aver trovato una reale alternativa a Vincenzo Nibali. Il fuoriclasse siciliano sarà sicuramente competitivo al Giro, ma difficilmente potrà tenere in piedi da solo l’intero movimento azzurro. Gianni Moscon era atteso alla stagione della consacrazione, ma il corridore trentino ha iniziato in salita con la caduta allo UAE Tour e pare ancora molto lontano dalla condizione migliore. Alberto Bettiol ha lanciato qualche buon segnale alla Tirreno-Adriatico, mentre Fabio Aru salterà sicuramente il Giro a causa degli ultimi problemi fisici. Anche in prospettiva futura dunque, la situazione non sorride ai colori azzurri e il Commissario Tecnico Davide Cassani potrebbe davvero essere costretto a rinunciare ad un posto a Tokyo 2020. La classifica però è piuttosto corta e le avversarie non sono distanti. Non resta che attendere con fiducia le prossime gare e sperare in una reazione generale dei corridori italiani.
1. Belgio 4211
2. Francia 3703.83
3. Colombia 3315.66
4. Olanda 3311.71
5. Spagna 3153
6. Australia 2965.86
7. Italia 2907
8. Germania 2661
9. Slovenia 2214.28
10. Gran Bretagna 1787.85
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roberto.pozzi@oasport.it
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