Ciclismo
Ciclismo, Paolo Slongo: “Vincenzo Nibali si è allenato bene, è in forma. Ma il favorito del Giro d’Italia è Dumoulin”
Vincenzo Nibali è pronto a tornare in corsa dopo due settimane di allenamento in altura sul Teide. Il fuoriclasse siciliano anche quest’anno ha scelto di testare la gamba sulle salite di Tenerife in preparazione alla corsa più importante dell’anno, il Giro d’Italia, in cui punterà a conquistare per la terza volta in carriera la maglia rosa. Lunedì prossimo lo Squalo sarà al via del Tour of the Alps, corsa che dovrà già dare dei riferimenti importanti sulla condizione e poi domenica 28 correrà la Liegi-Bastogne-Liegi, in cui proverà a lasciare il segno.
Accanto al siciliano in questo raduno della Bahrain Merida c’era come di consueto l’allenatore Paolo Slongo, che in un’intervista rilasciata a Tuttosport ha fatto il punto sulla preparazione di Nibali: “Vincenzo ha lavorato duro in queste settimane. Il raduno è durato dall’ 1 al 15 aprile e se nella prima settimana ha pedalato 25 ore, nella seconda ne ha accumulate oltre 30. Sul Teide ci sono alcune salite che usiamo sempre come test per verificare la condizione. La salita di Masca (4,5 km al 12%) in particolare ci permette di capire a che punto siamo. E i tempi di Vincenzo sono stati in linea con le sue annate migliori”.
Slongo si è poi concentrato sul Giro d’Italia, indicando i rivali più temibili: “Quest’anno il Giro ha un livello persino migliore del Tour de France. Noi ci siamo preparati bene e già il Tour of the Alps ci darà riferimenti importanti. Di certo Nibali non va alla Liegi per fare un allenamento. Dumoulin era sul Teide nel nostro stesso periodo. Viene dato in grande forma e, per quello che ha fatto negli ultimi due anni, è giusto considerarlo l’uomo da battere al Giro. Però non c’è solo lui: penso a Lopez, Roglic, Bernal, Yates… L’elenco è lungo”.
Infine il tecnico della Bahrain Merida ha parlato più in generale della squadra e dei legami importanti che si creano anche attraverso raduni come questo: “Sono stati giorni fondamentali, perché al Giro non c’è mai tempo per scambiare due chiacchiere: c’è sempre qualcosa da fare. E poi tutti si rifugiano nel telefonino. In raduni come questo le giornate si dilatano, si condividono progetti e si creano legami. Non si è più semplicemente colleghi, ma compagni. Solo così puoi chiedere a chi ti pedala accanto di sacrificarsi per te. Pur non schierando una formazione al 100% italiana, al nostro interno e nei dialoghi con l’ammiraglia la nostra lingua al Giro sarà l’italiano. Damiano Caruso è alla prima stagione con noi, ma si è già inserito molto bene e attualmente è il compagno di stanza di Niball. Un ruolo delicato che, prima di lui, hanno svolto Michele Scarponi e Franco Pellizotti. Chi sta con il capitano deve saper sdrammatizzare, altrimenti tre settimane di Giro diventano infinite”.
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alessandro.farina@oasport.it
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Foto: Pier Colombo