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F1, GP Azerbaijan 2019: le gomme Pirelli che utilizzeranno Ferrari, Mercedes e Red Bull. Le possibili strategie

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Dove eravamo rimasti? Il quarto round del Mondiale 2019 di Formula Uno è ormai alle porte e lo score è nettamente in favore delle Mercedes nel duello con la Ferrari: un secco 3-0 che non ammette repliche. Il tris di doppiette sciorinato dal team di Brackley non era certo atteso alla vigilia di questo campionato e diciamo che anche un pizzico di fortuna ci ha messo lo zampino, ricordando le disavventure del monegasco Charles Leclerc (Ferrari) in Bahrein. Tuttavia l’affidabilità è un parametro importante e come tale la W10 si è dimostrata vettura veloce ed affidabile.

Tutte caratteristiche che, al momento, la SF90 non ha avuto, costretta a fare i conti con problemi aerodinamici relativi all’inserimento e alla percorrenza in curve di bassa velocità in particolare. Ecco che, forse, l’appuntamento a Baku (Azerbaijan) può fornire delle chance al Cavallino Rampante. La Rossa, infatti, ha dimostrato di essere particolarmente prestazionale in termini di potenza e velocità sul dritto. Il circuito che sarà sede del prossimo GP ha una peculiarità interessante, che lo rende unico: il rettilineo di partenza di ben 2.2 km che sarà particolarmente probante per la Power Unit. In questo weekend sarà fondamentale avere un efficiente recupero di energia elettrica da parte del motore MGU-H per avere disponibile il più a lungo possibile la modalità “full power”. Sarà cruciale anche la parte endotermica, dal momento che si dovrà garantire un quantitativo importante di cavalli per oltre il 70% del giro nel corso del quale la valvola a farfalla sarà completamente spalancata. Tutti particolari che dovrebbero sorridere al Cavallino, visto quanto si è potuto notare a Sakhir.

Bisognerà però trovare un buon equilibrio aerodinamico. La zona vicina alle fortificazioni della città vecchia, vale a dire tra le curve 8 e 12, e la presenza di numerose curve a 90° non consigliano l’adozione di un assetto troppo scarico. Sarà un sfida per i tecnici che dovranno far sì che le monoposto, per via dei lunghi rettilinei e dei tanti tratti di trazione posteriore, non raffreddino eccessivamente le gomme anteriori. Decisivo, quindi, trovare il giusto set-up e, da questo punto di vista, le Mercedes sembrerebbero in vantaggio per quanto fatto vedere in Cina. Ovviamente questo dipenderà sia dagli aggiornamenti stagionali che la scuderia di Maranello porterà per questo fine settimana e anche dallo sfruttamento degli pneumatici, senza dimenticare che Honda farà esordire il primo update del propulsore. Per questo sarà da verificare quanto saprà beneficiarne la RB15.

Pirelli ha nominato i compound C2, C3, e C4 come hard, medium e soft. Nella vecchia denominazione le C2 sarebbero le medium, le C3 le soft e le C4 le ultrasoft. In questo caso, le scelte effettuate da Ferrari, Mercedes e Red Bull sono state molto diverse: gli ultimi due team citati hanno optato per un approccio aggressivo, avendo più set di gomme a banda rossa rispetto al Cavallino Rampante. Vettel e Leclerc disporranno invece di un treno di C3 in più.

L’obiettivo sarà quello, come detto, di non degradare eccessivamente le mescole posteriori particolarmente sollecitate e trovare un buon bilanciamento tra avantreno e retrotreno. Si girerà su un asfalto particolarmente scivoloso e, gareggiando alle 16.10, le temperature potrebbero scendere rapidamente. Tutti aspetti che andranno ad influenzare il numero di soste dei team che potrebbe essere una o due a seconda degli accadimenti. Da considerare, infatti, anche l’entrata della Safety Car, capace di scombinare i piani. Si prospetta, quindi, una corsa molto difficile da prevedere in cui a vincere sarà la scuderia che meglio saprà adattarsi ai diversi scenari.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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