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F1, GP Cina 2019: Mercedes vuol suonare la sesta sinfonia, Ferrari ci crede ma l’affidabilità…

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Le qualifiche del GP numero 1000 della Formula Uno sono andate in archivio. E’ stato il finlandese della Mercedes Valtteri Bottas a conquistare la pole position a Shanghai (Cina), ottenendo la sua settima partenza dalla p.1 in carriera e regalando alle Frecce d’Argento il settimo sigillo nel time-attack su questo tracciato. Lo si poteva immaginare alla vigilia che questo poteva essere un circuito favorevole per storia e qualità alla scuderia di Brackley, che con la prima fila tutta argentata ha dato una bella risposta, considerando il secondo crono del campione del mondo Lewis Hamilton ad appena 23 millesimi dal team-mate.

Assisteremo quindi ad una gara dominata dalla Stella a tre punte, desiderose di suonare la sesta sinfonia? Non è detto. La W10, specie nel misto, si è espressa su livelli particolarmente alti, facendo la differenza nel terzo settore della pista. Tuttavia la Ferrari nei tratti più veloci è decisamente performante e nel corso delle qualifiche si è avvicinata considerevolmente ai rivali, con il tedesco Sebastian Vettel e il monegasco Charles Leclerc autori di un ultimo giro non pulitissimo e a 3 decimi dalla vetta. La pole non era alla portata però un distacco inferiore probabilmente sì ed ecco che, in vista della corsa domenicale, tutto sarà in gioco.

Molto dipenderà dalla partenza e da come i ferraristi sapranno interpretare il primo giro, dovendo badare anche all’olandese Max Verstappen. Il racing driver della Red Bull si è fatto sorprendere nel time-attack odierno, non potendo effettuare il suo ultimo tentativo per un’andatura eccessivamente lenta nell’out lap del Q3. Il risultato finale è stato un quinto posto colmo di amarezza. Di conseguenza l’alfiere di Milton Keynes andrà osservato con attenzione. Potrebbe essere lui, infatti, la mina vagante nel classico dualismo tra il Cavallino Rampante e le Frecce d’Argento. Una corsa che poi, come è logico, sarà decisa dalla gestione degli pneumatici. I primi cinque partiranno con le medie e il degrado delle stesse nel primo stint sarà un elemento discriminante. L’asfalto di Shanghai è particolarmente abrasivo e ciò, al di là delle schermaglie al via, potrebbe favorire uno dei team in gioco. Le strategie saranno legate a questo fattore oltre che al possibile ingresso della Safety Car, ricordando quanto accadde l’anno passato con la vittoria dell’australiano Daniel Ricciardo (Red Bull).

Resta il fatto che la Mercedes sia favorita e possa sfruttare questo round per aumentare il proprio vantaggio nelle due classifiche generali. La Ferrari non vince in Cina dal 2013 (successo di Fernando Alonso) e quindi cercherà di ribaltare i valori in corsa, conscia della propria forza e dovendo, però, considerare anche l’affidabilità. Il problema al sistema di raffreddamento sulla vettura di Leclerc può alimentare delle preoccupazioni, ripensando a quanto avvento in Bahrein. Pertanto i punti di domanda saranno diversi.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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