Formula 1

F1, Sebastian Vettel e Ferrari: un amore finito? Contratto in scadenza nel 2020, ma occhio a possibili sorprese

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Un 4-0 che non ammette repliche. E’ da un modo di dire tipicamente calcistico che si vuole introdurre il discorso “Ferrari post Baku“. Il GP di Azerbaijan, quarta prova del Mondiale 2019 di Formula Uno, doveva essere l’ennesima occasione di rilancio per la Rossa dopo i poco positivi riscontri delle prime tre uscite. Niente di tutto questo. Si è materializzata la quarta doppietta consecutiva della Mercedes che continua a dominare la scena mentre il Cavallino Rampante sta lì a guardare.

Inutile negarlo, c’è delusione perché si sperava di invertire la rotta, anche grazie ai sostanziali aggiornamenti varati da Mattia Binotto e dal suo staff. Del resto, gli altri non aspettano e, anzi, sembrano quasi giocare con la scuderia di Maranello. La Ferrari non c’è perché 74 punti di differenza nel Mondiale costruttori sono una vita e nessuno poteva prevederlo. Diverso il discorso nella graduatoria piloti ma più perchè i due alfieri di Brackley si sono equamente divisi le vittorie piuttosto che per meriti del Cavallino. Sebastian Vettel è distante 35 punti dal vertice mentre il monegasco Charles Leclerc è a -40. Analizzando, nello specifico, le prestazioni del tedesco nelle ultime due gare ha ottenuto due podi, mettendosi dietro il suo insidioso compagno di squadra ma la sua aurea di leader si fa fatica a notarla.

Gli avversari parlano sempre di Leclerc, il team loda il giovane del Principato anche quando commette un errore grossolano in qualifica come a Baku e i tifosi sono tutti o quasi per Charles. Forse, qualcosa si sta rompendo. Il contratto del teutonico scadrà nel 2020 ma questo dualismo potrebbe portare a dei colpi di scena. Di fatto Sebastian non suscita più una certa sicurezza dal GP di Monza del 2018, quando si girò alla variante della Roggia nel confronto con Lewis Hamilton. Da quel momento sono arrivati errori e, sul piano squisitamente prestazionale, la differenza con Leclerc non si è notata o, anzi, il nuovo arrivato è parso più brillante complessivamente: il sorpasso a Sakhir è l’icona di questo discorso. Di fatto la sua ultima vittoria risale a Spa 2018 e le responsabilità sono anche sue, pensando all’episodio in Bahrein di quest’anno sempre con Hamilton protagonista. Vettel sembra aver perso quello smalto che aveva fatto credere all’iride nelle stagioni passate ed ora pare quasi accontentarsi di vincere il confronto interno con il team-mate piuttosto che preoccuparsi di chi monopolizza sempre la scena.

Chissà, forse a Barcellona tutto cambierà ma i punti di domanda sono diversi.

 

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