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Foto: LaPresse
Fuochi e fiamme sull’Etna nella quarta e ultima frazione del Giro di Sicilia 2019, corsa a tappe italiana classificata come evento di categoria 2.1 nel calendario internazionale. Il trionfatore dell’edizione del ritorno del grande ciclismo sulle strade dell’isola italiana è lo statunitense Brandon McNulty, capace di difendersi alla grande sulla spettacolare salita conclusiva dopo lo splendido successo di ieri e di conseguire la sua prima affermazione in una corsa a tappe. Il corridore della Rally UHC Cycling si è dimostrato un prospetto di grandissimo interesse, soprattutto considerata la giovane età (classe 1998). Il francese Guillaume Martin (Wanty-Gobert) si è invece tolto la soddisfazione di conquistare la tappa regina (128 km con partenza da Giardini-Naxos e arrivo al Rifugio Sapienza sulle pendici dell’Etna) ribadendo l’ottimo stato di forma già messo in mostra alla Vuelta Catalunya. Molto positiva anche la seconda posizione dell’italiano Fausto Masnada (Androni Giocattoli-Sidermec), che ha preceduto sul traguardo il colombiano Dayer Quintana (Seri Sottoli-Selle Italia-KTM) conquistando anche il terzo gradino del podio alle spalle di McNulty e Martin nella classifica generale.
Una fuga di ben tredici corridori anima la prima parte della corsa, priva di particolari insidie: ne fanno parte Francesco Gavazzi e Matteo Montaguti (Androni-Sidermec), Francesco Romano (Bardiani-CSF), Oscar Quiroz (Coldeportes Bicicletas Strongman), Ivan Martinelli (D’Amico-UM Tools), Aleksey Rybalkin (Gazprom-Ruvelo), Edwin Avila (Isreal Cycling Academy), Isaac Canton (Kometa), Davide Gabburo e Dayer Quintana (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM), Andrea Kron (Riwal Readynez), Niccolò Salvietti (Sangemini-Trevigiani-MG.Kvis) e Fabien Doubey (Wanty-Gobert). La presenza di corridori capaci di esprimersi al meglio anche in salita induce la Rally UHC Cycling a tenere sotto controllo l’attacco e il vantaggio dei fuggitivi arriva fino a 1’45” per poi cominciare a diminuire progressivamente. Superato il GPM di Maletto ai battistrada non rimangono che 35” e il ricongiungimento si completa definitivamente a 32 km dal traguardo, grazie anche all’azione decisa della Gazprom-RusVelo.
Nei pressi di Nicolosi inizia la scalata finale verso l’Etna (19.5 km al 6.1% di pendenza media). Il primo a tentare l’azione da lontano è Simone Velasco (Neri Sottoli-Selle Italia-KTM), ma la Wanty-Gobert si porta in testa lavorando per Martin e il corridore italiano viene rapidamente ripreso. L’azione della formazione belga riduce il gruppo ad una trentina di unità e prosegue fino a 17 km dall’arrivo, quando il norvegese Odd Christian Eiking, secondo nella classifica generale, prova l’attacco costringendo la Rally UHC Cycling a prendere in mano le operazioni. Il corridore della Wanty-Gobert guadagna 25” ma inizia ad accusare la fatica entrando negli ultimi 10 km, mentre alle sue spalle la squadra statunitense conserva un buon numero di elementi e procede con ritmo regolare.
Due attacchi di Guillaume Martin, seguito da Dayer Quintana, riescono nell’intento di isolare Brandon McNulty ad 8 km dalla vetta, ma lo statunitense non si scompone e supera indenne il tratto più impegnativo rientrando agilmente sulla testa della corsa. Al comando si forma un quintetto che scavalca Eiking e comprende anche il russo Aleksandr Vlasov (Gazprom-RusVelo) e l’italiano Fausto Masnada (Androni Giocattoli-Sidermec). Quintana rompe gli indugi alla ricerca del successo di tappa e scatta a 6 km dal traguardo: il colombiano riesce a guadagnare 15” ed entra negli ultimi 2 km con un discreto margine. L’ultimo colpo di scena però lo regala ancora Guillaume Martin, che con un attacco fulminante stacca il resto della compagnia, si riporta su Quintana e prende il largo nell’ultimo chilometro. Masnada si aggiudica la seconda posizione davanti al colombiano, mentre McNulty chiude quarto e festeggia il successo nella classifica generale.
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roberto.pozzi@oasport.it
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