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Ciclismo
Giro d’Italia 2019: le 21 tappe ai raggi X. Analisi del percorso: montagne, cronometro e volate
Mancano meno di due settimane alla partenza del Giro d’Italia 2019. Definito il gruppo partenti della 102a edizione della Corsa Rosa, che potrà contare su autentici fuoriclasse del calibro di Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), Tom Domoulin (Sunweb), Simon Yates (Mitchelton-Scott) e Alejandro Valverde (Valverde), uno dei modi migliori per prepararsi all’appuntamento è prendere in esame il percorso. Dalla partenza, in programma sabato 11 maggio da Bologna, all’arrivo, domenica 2 giugno nella splendida cornice dell’Arena di Verona, le tappe che comporranno il tracciato saranno 21, per un totale di 3578.8 km con tre cronometro individuali (58.5 km) e cinque arrivi in salita. Andiamo a scoprirne nel dettaglio le caratteristiche, evidenziando anche le stellette di difficoltà delle varie tappe.
LE 21 TAPPE DEL GIRO D’ITALIA 2019 AI RAGGI X
Prima tappa (sabato 11 maggio): BOLOGNA-BOLOGNA, 8 km (cronometro) ***
La prova inaugurale del 102° Giro d’Italia chiamerà subito in causa gli uomini più attesi con una impegnativa cronometro per le strade del capoluogo emiliano. La frazione sarà nettamente divisa in due parti: nei primi 6 km completamente pianeggianti potranno avvantaggiarsi gli specialisti; gli ultimi 2 km invece porteranno fino al Santuario di San Luca con una salita molto impegnativa (9.7% di pendenza media con punte al 16%). La distanza piuttosto ridotta dovrebbe evitare distacchi troppo ampi, ma la condizione dei pretendenti al successo finale dovrà già essere ottimale per evitare brutte sorprese.
Seconda tappa (domenica 12 maggio): BOLOGNA-FUCECCHIO, 205 km ***
La prima frazione in linea non sarà propriamente adatta alle ruote veloci: il tracciato attraverserà infatti l’Appennino emiliano e le salite di Montalbano e di San Baronto, collocate nella parte finale, potrebbero mettere in difficoltà gli specialisti delle volate dando vita ad una volata ristretta per il successo. La partenza da Fucecchio è un omaggio al giornalista Indro Montanelli, nella ricorrenza dei 110 anni dalla nascita.
Terza tappa (lunedì 13 maggio): VINCI-ORBETELLO, 220 km **
La terza giornata regalerà un altro illustre omaggio con la partenza da Vinci a 500 anni esatti dalla morte del genio di Leonardo. Percorso movimentato ma prevalentemente pianeggiante nella seconda parte: gli attacchi da lontano proveranno a sorprendere il gruppo, ma il terreno per rientrare non mancherà e la volata sembra l’esito più probabile.
Quarta tappa (martedì 14 maggio): ORBETELLO-FRASCATI, 223 km **
Risultato non scontato nella quarta frazione, con la parte finale interamente nei dintorni di Roma. La seconda volata consecutiva resta sicuramente l’ipotesi più accreditata, ma la conclusione in leggera salita, e più in generale il profilo prevalentemente mosso, potrebbe mettere in difficoltà gli specialisti della velocità e regalare qualche sorpresa.
Quinta tappa (mercoledì 15 maggio): FRASCATI-TERRACINA, 140 km *
Nonostante due asperità in avvio (Rocca Priora e Rocca di Papa) e un GPM di quarta categoria nella parte centrale (Sezze), la quinta giornata è la prima vera occasione per velocisti. Gli ultimi 40 km completamente pianeggianti rappresentano infatti il terreno perfetto per recuperare sull’inevitabile fuga di giornata e per dare vita alla volata.
Sesta tappa (giovedì 16 maggio): CASSINO-SAN GIOVANNI ROTONDO, 238 km ***
Frazione particolarmente intrigante che presenta due aspetti da non sottovalutare: la lunghezza e l’impegnativo finale. La salita di Coppa Casarinelle (15 km con pendenze intorno al 6%) porterà infatti il gruppo sul Gargano e si concluderà a 15 km dall’arrivo, ma la strada continuerà a salire fino a 6 km dall’arrivo. La tappa potrebbe premiare un corridore capace di resistere su pendenze più pedalabili e dotato di un ottimo spunto veloce.
Settima tappa (venerdì 17 maggio): VASTO-L’AQUILA, 185 km **
L’arrivo a L’Aquila, a distanza di 10 anni dal terribile terremoto, conferirà un significato particolare alla giornata. Il GPM di Le Svolte dei Popoli introdurrà nell’altopiano abruzzese, quindi due brevi asperità (la salita di via della Polveriera) e lo strappo conclusivo (1500 metri con pendenze intorno al 7% e punte al 11%) daranno vita ad un finale spettacolare incerto e potenzialmente spettacolare.
Ottava tappa (sabato 18 maggio): TORTORETO LIDO-PESARO, 239 km ***
La frazione più lunga del Giro 2019 presenterà una prima parte esclusivamente pianeggiante, seguita da una seconda decisamente più movimentata. La presenza di tre GPM (Monte della Mattera, Monteluro e Gabicce Monte), brevi ma impegnativi, potrebbe scongiurare un arrivo in volata, anche se molto dipenderà dall’andatura tenuta dal gruppo. La strada smetterà di salire a 25 km dal traguardo, ma anche l’ultima parte presenterà un profilo ondulato.
Nona tappa (domenica 19 maggio): RICCIONE-SAN MARINO, 34.8 km (cronometro) ****
Il primo vero momento di svolta si avrà nella giornata precedente il riposo, con una prova contro il tempo piuttosto particolare, dedicata anche agli uomini di classifica. Il tracciato infatti presenta un tratto in falsopiano sino al km 22, dove comincerà la salita verso il territorio della Repubblica di San Marino. L’ascesa misurerà 12.2 km con una pendenza media del 4.5% e la regolarità della progressione sarà determinante per provare a fare la differenza.
Decima tappa (martedì 21 maggio): RAVENNA-MODENA, 145 km *
Frazione breve e dall’esito apparentemente scontato attraverso la Pianura Padana. L’arrivo in volata sembra l’unica ipotesi possibile considerato il tracciato pianeggiante dal primo all’ultimo chilometro, ideale per gli uomini di classifica che prolungheranno il giorno di riposo.
Undicesima tappa (mercoledì 22 maggio): CARPI-NOVI LIGURE, 221 km *
Giornata praticamente analoga alla precedente con una molto probabile seconda opportunità per le ruote veloci. La seconda parte attraverserà diverse strade note ai corridori per la Milano-Sanremo, mentre l’arrivo a Novi Ligure omaggerà Fausto Coppi nel centenario della nascita.
Dodicesima tappa (giovedì 23 maggio): CUNEO-PINEROLO, 158 km ***
Frazione sicuramente impegnativa, ma deludente rispetto alle aspettative provocate dall’allusione all’impresa di Fausto Coppi nel 1949. Le insidie principali saranno l’inedita salita di Montoso, primo GPM di prima categoria del Giro 2019 con una pendenza media del 9.4%, il cui scollinamento si trova però ad oltre 30 km dal traguardo, e il Muro di via Principi di Acaja a 2500 metri dall’arrivo. La tappa potrebbe premiare un coraggioso attacco da lontano, ma difficilmente vedrà muoversi in prima persona gli uomini di classifica.
Tredicesima tappa (venerdì 24 maggio): PINEROLO-CERESOLE REALE, 196 km ****
Si comincia a fare sul serio con l’antipasto del secondo fine settimana. La frazione si snoderà interamente in provincia di Torino e presenterà il primo arrivo in quota: dopo l’ascesa al Colle del Lys e l’inedita scalata verso il Pian del Lupo, il gruppo affronterà l’interminabile salita finale verso la cima del Colle del Nicolet (20.3 km con pendenza media del 5.9% ma punte al 14%). La frazione rivestirà sicuramente un’importanza centrale nell’economia della classifica generale, che potrebbe cominciare a delinearsi con maggiore chiarezza proprio al termine della giornata.
Quattordicesima tappa (sabato 25 maggio): SAINT VINCENT-COURMAYEUR, 131 km *****
Tappa impegnativa nonostante la distanza piuttosto ridotta con ben cinque GPM e circa 4000 metri di dislivello in appena 131 km. La prima insidia di giornata sarà il Verrayes, seguito dall’unico breve tratto di pianura nei pressi di Aosta. La strada riprenderà a salire con Verrogne (prima categoria), Truc d’Arbe (seconda categoria) e Colle San Carlo (prima categoria), prima dell’arrivo in salita a Courmayeur. Le ascese lunghe e impegnative porteranno le squadre dei protagonisti più attesi a mantenere un’andatura elevata sin dalle prime fasi e un attacco ben studiato potrebbe anche rivoluzionare completamente la situazione della classifica generale.
Quindicesima tappa (domenica 26 maggio): IVREA-COMO, 232 km****
Prima parte completamente pianeggiante per la frazione che chiuderà la seconda settimana e che strizza l’occhio in maniera evidente al Giro di Lombardia. Il gruppo affronterà infatti tutte le ascese storiche della classica di fine stagione, dalla Madonna del Ghisallo alla Colma di Solmano (priva però del conclusivo e temibile Muro) fino al Civiglio, dalla cui sommità mancheranno meno di 10 km al traguardo di Como. Da valutare quante energie saranno rimaste ai pretendenti per il successo finale dopo le due impegnative tappe alpine dei giorni precedenti.
Sedicesima tappa (martedì 28 maggio): LOVERE-PONTE DI LEGNO, 226 km *****
Partenza con il botto per la terza settimana che si aprirà con la tappa più dura del Giro 2019: due GPM, ma oltre 5000 metri di dislivello. Nella stessa giornata i corridori dovranno affrontare l’interminabile salita del Passo Gavia (Cima Coppi) e il leggendario Passo del Mortirolo, con pendenze fino al 18%. Anche la conclusione sarà in leggera ma costante salita con gli ultimi 15 km verso Ponte di Legno intorno al 4%. Le occasioni per provare a fare la differenza non mancheranno di certo e una giornata difficile potrebbe costare carissimo in ottica classifica generale.
Diciassettesima tappa (mercoledì 29 maggio): COMMEZZADURA-ANTERSELVA, 181 km ***
Normalmente una frazione impegnativa, ma, collocata dopo una serie di giornate impegnative, potrebbe anche essere affrontata ad andatura controllata dal gruppo principale. Il Passo della Mendola in apertura sembrerebbe il trampolino di lancio perfetto per un attacco da lontano, mentre l’inedito finale con l’arrivo in salita nel tempio del biathlon italiano non offre pendenze troppo selettive e potrebbe premiare uno scalatore regolare.
Diciottesima tappa (giovedì 30 maggio): VALDAORA-SANTA MARIA DI SALA, 222 km *
Una vera e propria boccata d’ossigeno nella quartultima giornata del Giro 2019. Il percorso sarà per la maggior parte del tempo in leggere discesa e la frazione rappresenta la perfetta occasione per quei velocisti che saranno riusciti a superare le tappe alpine.
Diciannovesima tappa (venerdì 31 maggio): TREVISO-SAN MARTINO DI CASTROZZA, 151 km ***
Frazione piuttosto breve ma non per questo meno interessante, con l’ennesimo arrivo in salita verso San Michele di Castrozza dopo un tracciato ondulato. L’ascesa finale misurerà 13.6 km con una pendenza media del 5.6% e con qualche tratto al 10% nella parte centrale. La formazione della maglia rosa cercherà di tenere elevata l’andatura per scongiurare eventuali attacchi e il finale potrebbe premiare uno scalatore dotato di buono spunto veloce.
Ventesima tappa (sabato 1 giugno): FELTRE-CROCE D’AUNE, 194 km *****
Saranno le Dolomiti ad ospitare l’ultimo arrivo in salita e l’ultima opportunità per gli scalatori di avvantaggiarsi nella classifica generale. Cinque lunghe salite intervallate da brevi tratti di pianura rappresenteranno gli ostacoli da superare: Cima Campo, Passo Manghen e Passo Rolle chiuderanno la prima parte, mentre sulla coppia formata da Croce d’Aune (con gli ultimi 6 km sempre oltre il 10%) e Monte Avena (7 km con pendenza media del 7.4%) andranno in scena le ultime schermaglie tra i protagonisti del Giro 2019.
Ventunesima tappa (domenica 2 giugno): VERONA-VERONA, 17 km ***
Tutt’altro che una scontata passerella finale la frazione che chiuderà la 102a edizione della Corsa Rosa. La cronometro individuale conclusiva presenterà esattamente a metà percorso la salita di Torricelle (4.5 km al 4.6% di pendenza media) e potrebbe ancora fare la differenza in caso di distacchi contenuti nelle posizioni di vertice della classifica. L’arrivo sarà collocato nella cornice particolarmente suggestiva dell’Arena di Verona.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: Lorenzo Di Cola / LivePhotoSport