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Golf, Masters Augusta 2019: Bryson DeChambeau e Brooks Koepka guidano il primo giro. Francesco Molinari all’11° posto insieme a Tiger Woods
Si è conclusa la lunga prima giornata del Masters di Augusta, primo Major del 2019. Lo spettacolo non è mancato all’Augusta National Golf Club, così come l’equilibrio, che per oltre sette ore ha reso la classifica incertissima. Alla fine sono emersi due leader: Bryson DeChambeau e Brooks Koepka, entrambi a -6. I due americani, rispettivamente numero 6 e 4 del ranking mondiale, hanno entrambi dato prova della loro forza nelle seconde nove buche. In particolare, DeChambeau ha realizzato sei birdie nelle ultime sette, mentre Koepka ne ha eseguiti cinque tra la 9 e la 15.
Al terzo posto, da solo, c’è Phil Mickelson, autore di uno spettacolare -5 sul par 72 sito in Georgia, a ulteriore dimostrazione del fatto che i suoi 48 anni sono soltanto un numero sulla carta d’identità. Anche per lui grande seconda parte del giro, con buca in uno sfiorata alla 16 e applausi a scena aperta nell’atto di lasciare il percorso dopo l’ultima buca. Quarta posizione per l’inglese Ian Poulter, unico intruso nel dominio d’America tra i primi cinque, che prosegue con Dustin Johnson, che si trova proprio insieme a Poulter a -4. Sesto posto per l’esordiente sudafricano Justin Harding (partito subito bene), l’ex vincitore australiano Adam Scott, lo spagnolo Jon Rahm, l’americano Kevin Kisner e il thailandese Kiradech Aphibarnrat, tutti a -3.
Per quel che riguarda Francesco Molinari, arriva l’11° posto a -2, in un gruppone comprendente altri nove uomini, tra cui Tiger Woods, che ha assaporato a lungo il comando del primo giro, e Rickie Fowler. Il torinese, dopo un brillante birdie alla buca 2, non è stato perfetto su un paio di putt, finendo poi in acqua alla 11 e salvandosi miracolosamente con un bogey, ma è riuscito a prendere la strada giusta alla 15 e poi alla 18. Menzione d’onore per Bernhard Langer: a 61 anni e dopo nove Major vinti in una splendida carriera, il tedesco ci mette ancora del suo, riuscendo a chiudere in -1 generando l’apprezzamento di tutti coloro i quali non l’hanno dimenticato. A proposito di grandi mai scordati, il tee shot onorario è risultato occasione ideale per omaggiare due immensi personaggi della storia del golf: Jack Nicklaus, il più grande di sempre, e Gary Player, entrambi accolti in maniera altamente e rispettosamente rumorosa.
Miglior amateur è il norvegese Viktor Hovland, che finisce pari con il par.
Non bellissima la partenza di Rory McIlroy: il nordirlandese finisce a +1, così come lo spagnolo Sergio Garcia e l’americano Patrick Reed (detentore del titolo), ma a qualcuno capita di peggio. L’inglese Justin Rose, numero 1 del mondo, incappa in una giornata no, e finisce a +3, e la stessa sorte tocca all’americano Jordan Spieth. Dalla terra d’Albione, però, giunge un’inattesa controprestazione, anche se è riduttivo parlare in questo modo della giornata passata da Paul Casey: i suoi 81 colpi (9 sopra il par) indicano la sua peggior partenza di sempre al Masters, oltre che il penultimo posto davanti al solo Angel Cabrera (l’argentino, però, è quasi un ritirato, perciò è anche comprensibile il +10).
Domani, nel secondo giro, vedremo all’opera Francesco Molinari appena dopo le 16.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: Valerio Origo