Ciclismo

GP Liberazione 2019: una corsa storica quest’anno non si disputerà. Le cause della cancellazione

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Quest’anno il Gran Premio della Liberazione, corsa di ciclismo per Under 23, non si disputerà. Si interrompe così una tradizione che andava avanti dal 1946. Da quell’anno in poi ogni 25 aprile, sulle strade di Roma, è andata in scena una gara che ha unito storia e sport in modo unico, diventando un appuntamento chiave del calendario italiano, con il suggestivo circuito delle Terme di Caracalla.

In questa corsa negli ultimi anni si sono messi in luce corridori diventati ora le punte del movimento azzurro, come Matteo Trentin, Alberto Bettiol e Sonny Colbrelli. Sono saliti sul podio anche Sacha Modolo, Simone Consonni, Davide Villella, Enrico Barbin e Manuele Boaro, per citarne alcuni, oltre all’australiano Michael Matthews. Lo scorso anno si impose in solitaria Alessandro Fedeli, passato professionista in questa stagione e subito a segno al Tour du Rwanda.

I motivi della cancellazione sono di natura economica. Infatti, come riportato dalla Gazzetta dello Sport, per organizzare l’evento sarebbero stati necessari 60mila euro, mentre il Governo ne avrebbe messi a disposizione solo 15mila. Le ultime due edizioni erano state rese possibili grazie ad uno stanziamento dell’allora ministro dello sport Luca Lotti, mentre in questo caso la scelta del sottosegretario Giancarlo Giorgetti è stata differente, come sottolineato dal presidente della Federciclismo Renato Di Rocco: “C’erano state molte difficoltà negli ultimi anni, con la società organizzatrice che non ha mai voluto cedere il titolo sportivo. Il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ha scelto la strada della compartecipazione delle spese. Un ragionamento che, da cittadino, non mi sento di contestare”.

Vista la mancava dei fondi necessari, gli organizzatori sono stati costretti ad interrompere i lavori già a fine marzo, nonostante fossero arrivate richieste di partecipazione di ben 34 squadre, sia italiane che straniere. Anche la corsa femminile, il Liberazione Pink, non si disputerà. Terminiamo con le parole di Andrea Novelli, presidente della società organizzatrice Velo Club Primavera Ciclistica: “Non voglio fare polemica. Sono solo rammaricato: il Liberazione è sempre stato un modo per ricordare il 25 aprile. Dopo alcune rassicurazioni, siamo rimasti in attesa di una risposta, arrivata soltanto ufficiosamente a un mese dallo svolgimento. Sono cambiate le condizioni. Ne abbiamo preso atto. Ora pensiamo al 2020”.

 

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alessandro.farina@oasport.it

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Foto: Elia Tedaldi

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