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‘Italia, come stai?’: karate, quattro certezze verso le Olimpiadi. Odette Giuffrida convince nel judo

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Gli Europei di karate hanno confermato l’Italia nell’elite continentale ed internazionale. Alla vigilia della rassegna disputata in Spagna, erano quattro gli italiani virtualmente qualificati per le Olimpiadi di Tokyo 2020 e tutti gli atleti in questione sono saliti sul podio, consolidando ulteriormente la posizione nel ranking mondiale che assegnerà i primi pass diretti per il Giappone.

Luigi Busà si conferma la stella indiscussa del movimento: il siciliano ha agguantato il quinto oro europeo nei -75 kg del kumite, superando in finale il rivale storico Rafael Aghayev. Il 31enne nativo di Avola è un fuoriclasse assoluto dello sport italiano, un campione che non fallisce mai i grandi appuntamenti, bravo anche a gestire le energie nel corso della stagione, scegliendo di partecipare solo agli eventi più importanti e con in palio il gruzzolo maggiore di punti. Potenzialmente Busà potrà giocarsi qualsiasi risultato alle prossime Olimpiadi. Sarà l’occasione della carriera, sia anagraficamente sia perché il karate verrà poi escluso dal programma a Cinque Cerchi a partire da Parigi 2024.

Dopo l’oro iridato conquistato nel 2018, anche Angelo Crescenzo si è confermato ormai un big della categoria -60 kg, anche se l’argento lascia un pizzico di amaro in bocca. Rispetto a Busà, il 25enne campano a Tokyo sarà obbligato a salire di peso (i qualificati della -60 kg verranno infatti accorpati nella -67 kg) ed affrontare avversari più alti e potenti. Una sfida non da poco, ma di sicuro non impossibile per un talento di questo calibro.

Per quanto riguarda il kata, Viviana Bottaro e Mattia Busato continuano a fare incetta di medaglie. Si tratta di una specialità dove risulta difficilissimo scalfire gerarchie consolidate, un po’ come avviene nel nuoto sincronizzato. Per questo ai Giochi le medaglie d’oro e d’argento sembrano già prenotate da Giappone e Spagna. Per il bronzo, tuttavia, saranno decisamente in lizza anche i nostri portacolori.

Per l’Italia, considerando che a Tokyo si assegneranno 8 titoli ed un sistema di qualificazione decisamente selettivo, contare su quattro atleti non solo potenzialmente con il pass in mano, ma anche da medaglia, rappresenta un risultato di assoluto prestigio. Per quanto riguarda le categorie di peso rimanenti del kumite, gli azzurri dovranno giocarsi tutto nel torneo di qualificazione europea che si svolgerà a Parigi nel 2020 e che metterà in palio tre biglietti per il Giappone. Lì tornerà in gioco anche una campionessa come Sara Cardin, frenata da un grave infortunio negli ultimi mesi.

Nel fine settimana appena trascorso sono giunte buone risposte anche dal judo. Odette Giuffrida, messo alle spalle il lungo periodo di inattività che l’ha tenuta ai box per tutto il 2018, prosegue nel suo percorso verso il pieno recupero ed il successo nel Grand Prix di Tbilisi, dove la romana ha comunque dichiarato di non sentirsi ancora al top della forma, induce all’ottimismo in vista degli Europei che si svolgeranno a fine giugno.

Nel complesso l’Italia si sta ben comportando anche nel lungo percorso di qualificazione olimpica del judo. Al momento, considerando anche le quote continentali, sarebbero ben 8 gli azzurri già qualificati: Odette Giuffrida (-52 kg), Martina Lo Giudice (-57 kg, per ora quella più a rischio), Maria Centracchio (-63 kg), Alice Bellandi (-70 kg), Manuel Lombardo (-66 kg), Fabio Basile (-73 kg), Antonio Esposito (-81 kg), Nicholas Mungai (-90 kg). Se Giuffrida e Basile vanno considerati oramai delle stelle affermate, gli altri sono judoka giovani ed emergenti, nonché potenziali sorprese in Giappone. A loro potrebbero aggiungersi rinforzi come Giuliano Loporchio, ieri quinto nei -100 kg in Georgia, Francesca Milani (-48 kg) e Melora Rosetta (-78 kg), mentre il compito appare molto più arduo nelle rimanenti categorie di peso.

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federico.militello@oasport.it

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Foto: Shutterstock.com

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