Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi 2019, Alberto Bettiol: “Il nuovo finale è adatto alle mie caratteristiche, Fuglsang è l’uomo da battere. Al Mondiale…”

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L’Italia non vince la Liegi-Bastogne-Liegi dal 2007, anno in cui Danilo Di Luca salì sul gradino più alto del podio, dopo aver battuto Alejandro Valverde. Un lungo digiuno che domani potrebbe finalmente spezzarsi e tra i corridori in grado di riportare l’Italia al successo c’è Alberto Bettiol, che dopo la straordinaria impresa al Giro delle Fiandre, proverà a ripetersi e conquistare anche la Doyenne. Il corridore della EF Education First possiede le qualità per fare la differenza anche sulle côtes delle Ardenne e potrà essere grande protagonista.

In un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, Bettiol ha parlato della sua condizione e delle aspettative per questa corsa: Comincio a essere un po’ al limite. Anche in questa settimana mi sono sempre sentito un po’ stanco, con mal di gambe. Però dai, anche prima del Fiandre avevo brutte sensazioni. Non pensavo certo di vincere. Vediamo domani”.

Il nuovo percorso sembra essere favorevole a Bettiol, che lo ha così analizzato: “Abbiamo fatto gli ultimi 100 chilometri della Liegi. Non c’è più l’arrivo in salita però è stata indurita molto la parte centrale. L’ultima salita, la Roche aux Faucons scollina a 15 chilometri dal traguardo, ma poi non c’è un metro di strada dritta. C’è anche una salitella di un paio di chilometri, che porta a Boncelles, che non sembra granché ma dopo 244 chilometri farà male nelle gambe. molto male. Per il resto è un finale molto veloce, tra le case, una curva dietro l’altra, strade strette. Senza il Saint Nicolas torna a essere molto più importante la Redoute. Questo finale va meglio, è più adatto alle mie caratteristiche perché io non ho lo spunto da scalatore che era necessario sul Saint Nicolas. Però, credetemi, anche questo è un percorso davvero molto duro”.

Questa edizione della Liegi sarà resa ancora più dura dalle condizioni meteo, visto che è prevista forte pioggia sulla corsa: Quando sto bene non faccio caso al clima. Certo, la pioggia rende la corsa ancora più impegnativa, e complicata, anche perché sarà associata al freddo. Di sicuro non mi verranno i crampi per il caldo come all’Amstel domenica scorsa. Con il clima che ci sarà la selezione avverrà prima. Se uno sta bene è meglio perché il gruppo si assottiglia”.

Molti danno come principale favorito Julian Alaphilippe, ma Bettiol non è invece d’accordo e punta su Jakob Fuglsang: L’uomo da battere per me è Fuglsang. Alaphilippe ha lo strappo più secco ma il percorso della Liegi è perfetto per Jakob che sta andando fortissimo. Guardate cos’ha fatto alla Freccia che non è certo la sua corsa. Con una squadra come l’Astana non è escluso che arrivi solo. E poi, magari mi sbaglio. però attenzione, c’è lo Squalo lì in agguato. Nibali in questo finale può fare molto bene perché è uno che la bici la sa guidare. Ho visto come ha corso al Tour of the Alps, uno scatto dietro l’altro per rifinire la preparazione per il Giro”.

Infine Bettiol ha poi parlato della prossima rassegna iridata che si svolgerà nello Yorkshire e del percorso che ha visitato insieme ai compagni della Nazionale: “Il tratto in linea è impegnativo: strade strette, ponticelli, continui saliscendi, l’asfalto è poco scorrevole, tre salite… Il circuito invece è anche veloce però ha questo falsopiano enorme dopo l’arrivo dove bisogna spingere molto, “di gambe”. La parte opposta al traguardo è abbastanza veloce, poi si fa una salita che s’imbocca dopo una chicane in discesa, con ponticello stretto, dove bisogna essere davanti di sicuro per vedere la corsa. Quella salita è un bell’impegno, un grande sforzo. Il Mondiale finisce lì in cima, a sei chilometri dall’arrivo dove andrà via un gruppettino. Poi c’è lo strappo che porta al traguardo, curva a destra e fine. È un percorso che mi va molto bene perché è un po’ simile a Bergen però ha una durezza giusta, che gradisco. Sì, è proprio un Mondiale che mi piace. Certo lo abbiamo visto il giorno dopo l’Amstel e tutti abbiamo pensato che se Van der Poel avrà la stessa condizione possiamo non partire neanche. Però il 29 settembre mi auguro possa essere un’altra storia”.

 

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alessandro.farina@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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