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Liegi-Bastogne-Liegi 2019: Vincenzo Nibali e la dolce ossessione della Doyenne. Serve un’invenzione come alla Sanremo 2018

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Una missione provata e riprovata negli anni, arrivata a diventare quasi un’ossessione. Vincenzo Nibali, maggior esponente del ciclismo italiano da anni, oltre ai tre Grandi Giri, ha nel palmares anche due Classiche Monumento come Giro di Lombardia (vinto due volte) e Milano-Sanremo. Se dall’azzurro alla Classicissima non ci si aspettava nulla, sia lui che i tifosi l’hanno sempre aspettato alla Liegi-Bastogne-Liegi dove non è mai andato oltre la seconda posizione.

In tanti ricorderanno quella cocente delusione del 2012: uno spettacolare Nibali in maglia Liquigas si avviava a conquistare il trionfo in quel di Ans dopo uno scatto in solitaria. Niente di tutto ciò: rimonta pazzesca del kazako Maxim Iglinsky e seconda posizione per il siciliano. Qualche anno dopo si sarebbe venuto a sapere che il corridore asiatico non correva a pane ed acqua: per lui una squalifica per doping. Più volte il capitano della Bahrain-Merida ha provato a riscattare il tutto, ma non è mai riuscito ad arrivare al top alla Doyenne.

Ci proverà in questo 2019 dove l’obiettivo principale è il Giro d’Italia che scatterà da Bologna l’11 maggio. Al momento Nibali è al Tour of the Alps dove si sta facendo vedere con una gamba già pimpante, buonissimo segnale per la Decana delle Classiche che si correrà domenica. Servirà però un’invenzione allo Squalo per portare a casa il grande risultato: un attacco speciale, sorprendente e ben architettato, come quello visto nel 2018 sul Poggio di Sanremo. Al momento infatti nell’uno contro uno con i grandi specialisti della corsa, vedi Alaphilippe e Valverde, Nibali partirebbe un gradino indietro. 

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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