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Lotta, Europei Bucarest 2019, Daigoro Timoncini: “Alcuni avversari mi hanno sottovalutato”. Aurora Campagna: “Nessuno se lo aspettava”

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Dopo la splendida rassegna continentale di lotta, andata in scena nella scorsa settimana a Bucarest, in Romania, al sito federale, dopo il team manager Lucio Caneva, hanno confidato le loro emozioni, a qualche giorno di distanza dalle loro imprese sportive, due dei tre medagliati azzurri, ovvero Aurora Campagna, d’argento nella lotta femminile, e Daigoro Timoncini, di bronzo nella lotta greco-romana.

La ventenne ligure è giunta sino alla finale dei -62 kg: “Non è una cosa così semplice, soprattutto alla mia età. Nessuno se lo aspettava da una ragazzina sbucata dalla classe junior e invece… In finale la mia avversaria era la Campionessa del Mondo e d’Europa in carica, sulla carta poteva non esserci storia, ma io ci credevo e non l’ho lasciata vincere facilmente. Avrei forse potuto giocarmi qualcosina in più, ma sentivo l’emozione, poi ho capito che sono ancora giovane e che per arrivare in alto si deve mettere un piede dietro l’altro“.

Ora si apre una nuova fase sportiva, anche grazie al suo ingresso in un corpo militare: “Sono entrata a far parte del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro ufficialmente poco prima della rassegna continentale. La mia vita ora cambierà, è sempre stato il mio sogno quello di poter vivere della mia più grande passione e di trasformare la lotta in un lavoro. Fortunatamente sono riuscita già a ripagarli della fiducia diventando la prima donna delle Fiamme Oro a conquistare una medaglia europea nella lotta“.

Diametralmente opposta la storia di Daigoro Timoncini, a 33 anni sul gradino più basso del podio nei -97 kg: “C’è sempre una prima volta per tutto. Le premesse iniziali erano catastrofiche, poi si è risolto tutto nei migliore dei modi. Diciamo che alla mia età gli acciacchi di una vita agonistica si iniziano a sentire, c’è stato un periodo in cui passavo 4 ore in palestra e 3 ore a fare fisioterapia, mi dovevo e mi devo preservare. Nel complesso la gara è andata molto bene, ho incontrato avversari che avevo già battuto in passato, alcuni avevano timore, altri mi hanno sottovalutato, sbagliando“.

Una medaglia di bronzo che ha un peso specifico particolare: “Il tempo passato fuori dalla materassina mi è servito, ho pensato a tante cose, a come migliorare, ed è arrivata la maturità giusta per tornare a giocarmi qualcosa di importante. Lo scorso anno sono successe molte cose. La vita a volte ti colpisce duro, sei tu che devi imparare a reagire: ciò che non ti uccide ti fortifica e io ne sono uscito più forte di prima. Ho sempre cercato di lasciare qualcosa di buono a chi incontro sul mio cammino, di dare il buon esempio, e mi fa piacere che in molti lo abbiano colto. Ho sentito il calore della gente, mi rende felice perché anche questo fa parte del mio bagaglio sportivo“.

Inevitabile pensare al futuro ed alla possibile quarta Olimpiade: “Voglio restare coi piedi per terra. Ora sto andando avanti passo dopo passo fissandomi degli obiettivi senza volare troppo in alto, la maturità sta anche in questo. Punto a fare bene ai Mondiali di settembre in Kazakistan, quelli saranno fondamentali. Ci saranno gli European Games di Minsk a giugno, ma ancora prima la tappa italiana di Ranking Series a Sassari alla quale deciderò se partecipare insieme al Team Manager Lucio Caneva e a tutto lo staff. A 33 anni bisogna saper scegliere se e quando vale la pena gareggiare. Di sicuro adesso mi riposerò un po’ e a maggio tornerò ad allenarmi pronto a ripartire“.

 

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Foto: FIJLKAM

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