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MotoGP, GP Spagna 2019: Alex Rins, la mina vagante per il Mondiale. Suzuki agile e maneggevole, prossime gare decisive

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Il Motomondiale si appresta ad affrontare la quarta prova della stagione nel primo appuntamento della lunghissima estate europea che comincia proprio questo fine settimana a Jerez de la Frontera, in occasione del Gran Premio di Spagna 2019. Tra i vari padroni di casa a caccia di un risultato di prestigio davanti al proprio pubblico bisogna prendere sicuramente in considerazione Alex Rins, vera e propria rivelazione di questo avvio di Campionato reduce dal primo successo in carriera nella classe regina ottenuto ad Austin, in Texas. Il talentuoso pilota iberico ha finalmente raggiunto la consapevolezza di potersi giocare le prime posizioni in ogni weekend di gara grazie ad una Suzuki sempre più veloce e competitiva anche a cospetto di superpotenze come Honda, Ducati e Yamaha.

La versione 2019 della GSX-RR ha conservato i punti di forza della passata stagione, rappresentati dalla maneggevolezza e agilità del mezzo, riuscendo però ad evolvere ulteriormente dal punto di vista motoristico e dell’elettronica, consentendo soprattutto ad un pilota intelligente come Rins di gestire nel migliore dei modi il consumo degli pneumatici in gara. Il catalano classe 1995 si è infatti reso protagonista di rimonte strepitose durante le tre corse disputate fino a questo momento, mettendo in mostra un passo gara martellante ed indiavolato dal primo all’ultimo giro che gli ha sempre permesso di giocarsi perlomeno il podio.

Il punto debole emerso in questo inizio di 2019 è legato alla competitività nel giro secco di qualifica, come può testimoniare un ruolino di marcia scadente in cui ha ottenuto nell’ordine il decimo, il sedicesimo ed il settimo tempo nelle prove del sabato. Se il binomio Rins-Suzuki dovesse riuscire a risolvere questo pessimo feeling con le qualifiche fin dalle prossime tappe potrebbe diventare realmente un osso durissimo per i vari Marquez, Dovizioso e Rossi anche in ottica iridata, considerando una costanza di rendimento impressionante che gli ha consentito di chiudere nella top6 gli ultimi dieci Gran Premi consecutivi (gli ultimi sette del 2018 e i primi tre di quest’anno).

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Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com

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