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MotoGP
MotoGP, GP Spagna 2019: i precedenti di Andrea Dovizioso a Jerez. Una pista tabù per il forlivese
Il Circus del Motomondiale fa tappa a Jerez de la Frontera (Spagna), primo appuntamento nel Vecchio Continente. Sul tracciato dell’Andalusia i tre top team Honda, Ducati e Yamaha dovranno far capire chi sono dopo l’assaggio qatariano, argentino e texano. La situazione è la seguente: Andrea Dovizioso 54 punti, Valentino Rossi 51 punti, Alex Rins 49 punti e Marc Marquez 45 punti. Ben pochi avrebbero potuto prevedere una condizione del genere ma sul tortuoso circuito spagnolo, forse, qualche altarino lo si scoprirà.
Pensi all’asfalto andaluso e all’allergia di “Desmo-Dovi” per questa pista, lui che in MotoGP il podio non l’ha mai visto. Nel feudo della guida di puro scorrimento il forlivese ha sempre fatto una gran fatica. Lui, da grande staccatore, predilige le accelerazioni e le frenate violente alle pieghe insistite a destra ed a sinistra. Un aspetto che nel tempo è stato anche accentuato dal connubio con la sua D16. La Rossa ha spesso palesato dei limiti nella velocità di percorrenza in curva e ciò, abbinato allo stile di guida di Andrea, ha fruttato poco lungo i 4.423 metri spagnoli.
A questo va aggiunto anche l’episodio della “frittata” del 2018 quando il nostro portacolori, in lizza per il secondo posto con il compagno di squadra Jorge Lorenzo e la Honda dell’iberico Dani Pedrosa, rimase coinvolto in un crash a tre, cosa più unica che rara. 12 mesi fa, infatti, la GP18 aveva dimostrato dei sostanziali miglioramenti rispetto all’infausto passato. Sia il “Dovi” che il maiorchino avevano tutto per concludere sul podio ma le circostanze sfortunate lo hanno impedito. Ecco che forse in questo 2019 l’occasione per invertire il trend c’è.
Dovizioso è convinto di sfatare il tabù, forte della vetta della graduatoria ritrovata dopo Austin, anche per il gentile cadeau di Marquez, stesosi quando era in versione Marco Pantani ’98 sul Galibier. Ma gli imprevisti fanno parte del mestiere e dell’essere piloti. Ecco che quindi il centauro italiano crede al colpo. La Ducati, versione 2019, può considerarsi un’evoluzione di quanto visto nella stagione passata e l’incidenza della riasfaltatura della pista potrebbe sorridere alla nuova creatura di Borgo Panigale. La missione, come al solito, sarà fare punti e conquistare il podio, ponendo fine al digiuno. Per credere nel titolo è necessario spingersi oltre i propri limiti e in Andalusia il test per il pacchetto italiano sarà decisamente probante.
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Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com