MotoGP

MotoGP, Mondiale 2019: la costanza di rendimento il segreto di Valentino Rossi. Ora serve tornare a vincere per coltivare il grande sogno

Pubblicato

il

Se ad inizio stagione qualcuno avesse detto a Valentino Rossi che, sbarcando a Jerez de la Frontera per il Gran Premio di Spagna 2019, quarto appuntamento del campionato, sarebbe stato secondo in classifica con 3 punti dal leader e, contemporaneamente, con sei lunghezze su Marc Marquez, avrebbe apposto le proverbiali mille firme. Invece, è tutto vero. Il “Dottore” è reduce da due secondi posti tra Argentina e Texas e, cosa più importante, sta notando una Yamaha in crescita, non ancora vertiginosa, ma la situazione è decisamente più rosea della scorsa annata.

Sono passate tre gare, quindi, e il nove volte campione del mondo ha di che sorridere. Dal warm-up del Gran Premio del Qatar in poi, non ha più sbagliato un colpo. Rimonta strepitosa dalla 14esima alla quinta posizione a Losail, secondo con merito a Termas de Rio Hondo e, vittoria sfiorata al Circuit of The Americas. Totale di 51 punti, con tre lunghezze da Andrea Dovizioso che, ora, comanda la classifica. Alle sue spalle il vincitore di Austin, Alex Rins con 49, quindi Marc Marquez a 45, dopo l’incredibile harakiri statunitense. L’altro aspetto importante è che, ancora una volta, il confronto con il compagno di scuderia è impietoso. Tre gare, tre “scoppole” e 37 punti di distacco in graduatoria.

Cosa manca, quindi, a Valentino Rossi per poter puntare davvero al titolo? Come visto la costanza di rendimento non gli manca, quello che farà la differenza da Jerez fino a Valencia saranno i successi.  I piazzamenti sono importanti e portano bottini di rilievo, ma il gradino più alto del podio è un’altra cosa. Sia perchè permette di migliorare autostima e morale, sia perchè regala 25 punti in un colpo solo sia, soprattutto, perchè non vanno in tasca ai rivali.

Il pesarese lo sa, e infatti ad Austin era decisamente dispiaciuto per non aver centrate un successo che gli manca da Assen 2017, ben 659 giorni or sono. Un lasso di tempo che ha del clamoroso per un campione del suo lignaggio ma che, vista la nuova M1, potrebbe essere interrotto in tempi non lunghissimi. Se, infatti, nelle due annate precedenti il mezzo non era al livello dei migliori, questa volta il gap sembra essersi ridotto e la competitiva della moto di Iwata è tornata a buoni livelli.

Vedremo se, con lo sbarco in Europa, la magia proseguirà o si interromperà come già successo nelle ultime edizioni. Valentino Rossi incrocia le dita e spera di poter davvero combattere per il suo tanto atteso decimo titolo fino a fine stagione. Anche se ha 40 anni. Nonostante tutto e tutti. Un sogno che, se realizzato, avrebbe dell’incredibile. Ma non ditelo ad un nove volte campione del mondo…

 

 

[embedit snippet=”adsense-articolo”]

alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter

Foto: Hafiz Johari / Shutterstock.com

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Exit mobile version