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Nuoto, Mondiali 2019: le possibili speranze di medaglie dell’Italia. Tra certezze e punte da recuperare

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Gli Assoluti di nuoto a Riccione sono andati in archivio. L’impianto romagnolo è stato teatro di giorni di gare esaltanti, nella maggior parte dei casi, e il bilancio che si può tracciare è positivo se valutato nell’ottica dei Mondiali 2019 a Gwangju, in Corea del Sud, dal 21 al 28 luglio. Sono 21 i qualificati all’appuntamento asiatico, con tutte le staffette al via, eccetto la 4×100 stile libero femminile.

LE POSSIBILI SPERANZE DA MEDAGLIA – Gli atleti che si candidano ad un ruolo di primo piano per la rassegna iridata sono un po’ quelli che ci si aspettava alla vigilia. Nello stile libero maschile Gabriele Detti e Gregorio Paltrinieri hanno manifestato forti segnali di vitalità. Il livornese, superate tutte le difficoltà fisiche del 2018, è tornato a nuotare grandi tempi e le miglior prestazioni mondiali stagionali nei 400-800 stile libero la dicono lunga sul livello raggiunto dal campione del mondo delle 16 vasche a Budapest, desideroso di confermarsi ad alto livello e possibilmente migliorare quanto già fatto. Le stesse motivazioni sono anche quelle del carpigiano, in evidenza nei suoi 1500 sl, siglando un crono sotto i 14’40” (14’38”34) di grandissimo valore, visto il periodo. E poi che dire di Margherita Panziera. La dorsista, campionessa d’Europa in carica a Glasgow, si è resa protagonista di una gara regale nei 200 dorso, migliorando il suo primato nazionale (2’05″72) e portandosi in vetta alla graduatoria mondiale della specialità. Un tempo che avrebbe permesso alla veneta di vincere le Olimpiadi a Rio 2016 e di arrivare seconda nei Mondiali 2017 a Budapest. Margherita che, poi, in prima frazione della staffetta mista,  si è permessa anche il lusso di siglare lo strepitoso tempo di 58″92 (altro record italiano nei 100 dorso, terzo crono al mondo nel 2019). A caccia del podio ci sarà anche Fabio Scozzoli nei 50 rana e anche Martina Carraro nella medesima distanza che, dopo l’eccellente rassegna iridata in corta, sembra essere entrata in una nuova dimensione. Ha fatto il suo, senza impressionare, Simona Quadarella. L’azzurra, qualificata negli 800 e 1500 stile libero, si è presentata a Riccione non nella sua miglior forma ma di sicuro quando sarà il momento di fare sul serio sarà in lizza per i metalli in Corea del Sud. Per quanto concerne Federica Pellegrini, la “Divina” si è ben comportata nei 200 sl e nei 100 sl, siglando tempi di un certo spessore ma per lei il discorso top-3 mondiale è complicato.

LE PUNTE DA RECUPERARE – Del partito dei “delusi” possiamo considerare Nicolò Martinenghi, Ilaria Cusinato ed Alessandro Miressi che non sono riusciti a centrare il pass in alcune gare. Il lombardo nei 100 rana non ha espresso tutto il suo potenziale e non è riuscito a centrare l’obiettivo come ci si sarebbe aspettati. L’essersi espresso però su ottimi livelli nei 50 metri conforta. Per la veneta, i decimi nei 200 e 400 misti non sono stati amici ma lo status raggiunto è tale che al Trofeo Sette Colli potrà mettere nel mirino l’obiettivo iridato. Chiosando sul campione europeo dei 100 sl, non è stato un inverno facile, visti i tanti contrattempi fisici avuti. Per questo il 48″32 va letto in chiave positiva e la qualificazione ottenuta per la staffetta veloce potrebbe comunque portare i tecnici a considerare il piemontese anche nella gara regina.

 

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Foto: OA Sport

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