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Nuoto, una sconfitta che fa male per Nicoló Martinenghi. Il “vecchio” Scozzoli ancora davanti

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Il vecchio leone non vuole abdicare. Fabio Scozzoli batte ancora Nicoló Martinenghi e stavolta non ci sono infortuni di mezzo, anzi quello acciaccato era proprio il romagnolo che, al momento della verità, ha imposto la propria legge respingendo l’assalto del successore designato. 

C’erano tutte le condizioni per il passaggio di consegne, magari indolore, con una doppia qualificazione al Mondiale che avrebbe accontentato tutti. Nicoló Martinenghi aveva rabbia e condizione fisica giuste per prendersi lo scettro italiano dei 100 rana e magari avvicinare la fatidica barriera dei 59” sotto la quale si aprono scenari interessanti a livello mondiale. Il 59”6 fatto segnare nelle batterie del mattino era una dichiarazione di intenti per il varesino che lasciava ben sperare per una finale da fuochi d’artificio.

Quando, però, rientri in una gara ufficiale in vasca lunga, hai grandi aspettative e ti trovi accanto l’avversario di sempre che azzecca la partenza, passa veloce ai 50 e non cala alla distanza, diventa tutto molto complicato. L’unica attenuante per Martinenghi è proprio la lunga assenza dalle gare a causa della pubalgia che, di fatto, lo ha costretto a saltare a piè pari tutta la passata stagione. Sicuramente ha pagato la disabitudine ad affrontare due turni nello stesso giorno, un pizzico di tensione e il carisma del rivale ma questo per lui, che è comunque giovanissimo perché deve ancora compiere 20 anni, inizia ad essere un anno della verità. Martinenghi, però, ha saputo superare ostacoli duri e anche stavolta si attende una reazione di orgoglio magari a partire dai 50 oppure dai 200, gara nella quale i limiti del lombardo sono assolutamente sconosciuti.

Fabio Scozzoli, intanto, andrà al suo quarto Mondiale: sembrano pochi ma non va dimenticato che fallì la qualificazione per Roma 2009 per un soffio e saltò Kazan per i postumi dell’infortunio. Il viaggio a Gwangju era tutt’altro che scontato perché il ranista forlivese sta seguendo un percorso studiato appositamente per arrivare al meglio in occasione dei Giochi di Tokyo. Si è ricostruito completamente come atleta partendo dalla velocità con un lavoro che gli ha fruttato medaglie mondiali ed europee in vasca corta e continentali a Glasgow in vasca lunga sui 50 rana e ora, senza ripudiare il lavoro svolto fin qui, ha cambiato registro, puntando sulle resistenza per poter costruire un 100 rana credibile in vista dell’appuntamento olimpico dove scendere sotto i 59”, impresa che mai gli è riuscita in carriera, sarà fondamentale per avere la chance di entrare per la seconda volta in una finale a cinque cerchi.

Nonostante un fastidio alla spalla che lo ha assillato per mesi, Scozzoli ha tratto indubbio giovamento dalla nuova tipologia di lavoro studiata per lui da Casella e nella finale dei 100 si è visto. Dove può arrivare non è dato saperlo ma le potenzialità per crescere ancora ci sono e la serenità con cui affronta le gare dall’alto dei suoi (quasi) 30 anni è disarmante per gran parte dei rivali.

 

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