Ciclismo

Parigi-Roubaix 2019: il percorso ai raggi X. Il pavé della foresta di Arenberg e del Carrefour de l’Arbre fa paura

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L’assenza totale di rilievi altimetrici non tranquillizza i corridori, anzi: la Parigi-Roubaix, nonostante la tantissima pianura, è considerata molto probabilmente la Classica Monumento più dura ed insidiosa tra tutte. Domenica sarà la volta dell’Inferno del Nord: il suo pavé, settori infidi con le pietre che fermano la marcia dei corridori meno avvezzi, fanno ormai parte della leggenda. 257 i chilometri da percorrere: 29 settori in ciottolato per un totale di 54,5 chilometri. Andiamo a scoprire nel dettaglio il percorso.

Poco da segnalare per i primi 90 chilometri, che non presentano difficoltà. In caso di vento assente è difficile immaginare qualcosa di particolare, anche se proprio per le caratteristiche della corsa la caduta potrebbe sempre essere dietro l’angolo. Il primo settore in pavé sarà quello di Troisvilles, che darà il via ad una prima sequenza di tratti su pietre. Sono nove prima del momento clou: la Foresta di Arenberg, uno dei tratti più noti del ciclismo mondiale. Dal chilometro 93 fino al 153, con tanti settori ravvicinati e la prima possibilità di fare una leggera selezione e scremare il gruppo. L’ultimo, quello che da Haveluy porta a Wallers, prima della volata per entrare in testa nella durissima Foresta.

Come detto, a circa 90 chilometri dall’arrivo, il momento decisivo. Un lunghissimo rettilineo in pavé, il primo settore con cinque stellette di difficoltà, nascosto e quasi celato dagli alberi. Data la natura del tratto, il gruppo tende spesso ad allungarsi e anche in questo caso cadute e rallentamenti sono all’ordine del giorno: oltre due chilometri dove bisognerà prestare la massima attenzione. Appena usciti ci sarà spazio per fare la conta di chi è rimasto davanti, anche se poco dopo si entrerà in un altro tratto chiave, con settori di pavé in rapida successione, tutti contrassegnati da più di tre stellette di difficoltà. Hornaing – Wandignies, Tilloy – Sars-et-Rosières ed Orchies: un altro antipasto verso il gran finale.

Lo snodo sarà ovviamente all’attesissimo Mons-en-Pévèle, tre chilometri durissimi: l’ingresso a circa 48 chilometri dall’arrivo e una volta in fondo si potrebbe iniziare a vedere una selezione importante, con solo i migliori rimasti davanti (mancheranno ancora dieci tratti). Si proseguirà sulle pietre fino ad arrivare a Camphin-en-Pévèle e Carrefour de l’Arbre: rispettivamente 4 e 5 stellette, uno dopo l’altro, a circa 30 chilometri dall’arrivo. Qui si deciderà definitivamente la corsa, visto che i tratti successivi non saranno così difficili da fare differenze. Chi uscirà davanti molto probabilmente si lancerà verso lo storico Velodromo di Roubaix: sarà volata o un arrivo in solitaria?

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Radu Razvan Shutterstock.com

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