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Ciclismo
Parigi-Roubaix 2019: Philippe Gilbert, un trionfo da fuoriclasse nel Velodromo. Arriva la quinta Monumento della carriera
L’ennesimo capolavoro di una carriera immensa, la quinta Classica Monumento all’età di 36 anni. L’Inferno del Nord porta il nome di Philippe Gilbert, un campione eterno che dopo aver agguantato Fiandre, Liegi e 2 Giri di Lombardia va a prendersi anche la Parigi-Roubaix 2019. Una prova da protagonista quella del belga, all’attacco da lontano, sfruttando anche il gioco di squadra. Poi nel finale in solitaria, in un uno contro uno con la sorpresa tedesca Politt, nello storico Velodromo, dopo gli oltre 50 chilometri di pavé: l’ex campione del mondo non ha patito il ruolo da favorito e ha vinto senza problemi in volata. La Deceunick Quick-Step ancora in trionfo.
Inizio di corsa che non ha visto il solito scenario, con la fuga che parte praticamente dopo lo start. I corridori si sono affrontati in una sfida clamorosa, fatta di scatti e controscatti, con il vento contrario che ha comunque impedito ai vari tentativi di andar via. La prima vera fuga è nata in pratica dopo un centinaio di chilometri, proprio in prossimità del tratto di pavé numero 29. Un folto gruppo, pieno di corridori di alto calibro, è riuscito a guadagnare circa un minuto sul plotone principale: Maciej Bodnar (Bora-Hansgrohe), Alexis Gougeard (AG2R La Mondiale), Kamil Gradek, Michael Schär (CCC Team), Edward Theuns (Trek-Segafredo), Matti Breschel (EF Education First), Nils Politt, Marco Haller (Katusha Alpecin), Tim Declercq, Yves Lampaert (Deceuninck-Quick Step), Damien Gaudin, Adrien Petit (Total Direct Energie), Matteo Trentin (Mitchelton-Scott), Stefan Küng (Groupama-FDJ), Frederik Frison (Lotto Soudal), Bert Van Leberberghe (Cofidis), Davide Ballerini (Astana), Jorge Arcas (Movistar), Frederik Backaert (Wanty-Gobert), Reinardt Janse van Rensburg (Dimension Data), Cees Bol (Sunweb), Kris Boeckmans (Vital Concept-B&B Hotels) e Michaël Van Stayen (Roompot-Charles).
La situazione è andata però a rimescolarsi subito dopo, con il lavoro soprattutto della Bahrain-Merida a scombussolare i piani degli attaccanti. Nel frattempo una foratura ha fatto rientrare in gruppo Matteo Trentin, campione d’Europa che era apparso molto attivo al comando della gara. Come di consueto la vera corsa è iniziata nei pressi della Foresta di Arenberg, storico settore contrassegnato da cinque stelle di difficoltà. Il gruppo si è avviato compatto verso i durissimi 2300 metri in ciottolato. A pagarne le conseguenze è stato Wout van Aert: il belga, capitano della Jumbo-Visma, è stato costretto a cambiare bici, perdendo una trentina di secondi ma riuscendo comunque a rientrare alla grande in gruppo. Successivamente ancora sfortuna per l’ex campione del mondo di ciclocross: altro cambio di bici, altra caduta, altro inseguimento riuscito con una gamba apparsa davvero eccellente nonostante i vari eventi negativi.
Un susseguirsi come di consueto di attacchi in gruppo, ma quello decisivo è arrivato a circa 70 chilometri dal traguardo. Si sono mossi prima in quattro: Wesley Kreder, Philippe Gilbert, Nils Politt e Rudiger Selig hanno anticipato il plotone nel settore 14, nel 12, invece, quello di Auchy à Bersée, attacchi dei capitani, con Peter Sagan, campione uscente, che ha portato via un gruppetto nel quale si sono ritrovati anche i belgi Lampaert, Vanmarcke e un miracoloso van Aert. Cambi regolari per gli uomini al comando che sono riusciti a guadagnare circa un minuto sulla grossa parte del gruppo.
Quando sembrava essere il momento dell’ex campione del mondo Sagan per poter andar via, invece a sorpresa sono partiti Philippe Gilbert e Nils Politt: il belga ha provato in tutti i modi ad anticipare, il tedesco ha trovato la ruota giusta non lasciandosela sfuggire. Per lo slovacco invece problemi in uscita dal Carrefour de l’Arbre, con lui rimasti i belgi Lampaert e Vanmarcke. I due al comando sono andati via di comune accordo, guadagnando subito secondi su secondi e lanciandosi in coppia verso il Velodromo.
La volata, partita a 200 metri dal traguardo, non ha avuto storia: di classe Gilbert ha superato un eccellente Politt, mentre terzo, a braccia alzate, è arrivato l’altro Quick-Step Lampaert. Poi Vanmarcke e Sagan.
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gianluca.bruno@oasport.it
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Foto: Lapresse