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Scherma, Arianna Errigo e la Federazione prossimi alle vie legali. Il nodo della sciabola al centro della querelle

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Non si placano le acque tra Arianna Errigo e la Federscherma, anzi, se possibile si agitano ancora di più. Dopo la mancata convocazione per il Grand Prix a Seoul, che è tappa importante per la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020, sembra quasi inevitabile che le due parti finiscano in tribunale.

Come riporta Tuttosport, l’atleta ha dato mandato al proprio avvocato, Cesare di Cintio, di tutelarla, scrivendo una lettera alla Fis con la quale si richiede la riammissione alla manifestazione. E’ proprio il suo legale a spiegare, o meglio ribadire, che “non esiste una norma che impedisca ad una atleta di concorrere in due discipline diverse“. La citata lettera ricorda come Arianna Errigo “si è guadagnata l’opportunità di gareggiare per Tokyo 2020 con i suoi risultati sportivi“.

Non solo: al Corriere dello Sport l’azzurra ha rilasciato un’intervista, effettuata da Alberto Dolfin, nella quale esprime tutto il proprio dissenso per la situazione venutasi a creare. “Nell’ultimatum inviatomi dal presidente in autunno, c’era scritto che i et avrebbero tenuto conto che avrei tentato la doppia qualifica. Poi, le carte in tavola sono cambiate e ci sono rimasta molto male perché ho investito tre anni in questa sfida: loro non vogliono fare passi indietro, ma nemmeno io, anche perché non c’è nessun regolamento che mi vieta di tirare con entrambe le armi. E poi me lo merito perché nel fioretto sono n.4 al mondo e di sciabola sono seconda tra le italiane se si guardano i migliori risultati da inizio anno. Non sto rubando niente e me lo sto meritando in pedana. Sono stata chiarissima sin dal principio, con la Federazione, coi Carabinieri, con tutti: il mio obiettivo è di arrivare in Giappone con fioretto e sciabola“.

E’ arrivata tanta solidarietà dal suo mondo: “Sono felice perché nel mondo della scherma ho ricevuto attestati di stima da tutti, come a esempio da campioni del calibro di Aldo Montano e Rossella Fiamingo. Addirittura, dalla sciabolatrice statunitense Mariel Zagunis che si è detta disposta ad aiutarmi in tutti i modi, nonostante paradossalmente sia una mia avversaria. Anche altri atleti, come la pattinatrice Arianna Fontana, mi hanno fatto sentire la loro vicinanza e ciò mi ha fatto molto piacere. Gli sportivi parlano una lingua sola e lo sport è meritocratico: se te lo meriti, vai. Non esistono ripicche”.

Va ricordato che, palmares nel fioretto a parte (con la punta dell’argento a Londra 2012 e dei due ori ai Mondiali), Errigo è ad oggi seconda in Italia tanto nella sua arma madre quanto nella sciabola.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Bizzi / Federscherma

1 Commento

  1. Luca46

    25 Aprile 2019 at 13:27

    È qualcosa di indecente che si impedisca ad un atleta di gareggiare. Ogni persona ha diritto a prendere parte a tutte le gare di cui ha titolo. È inamissibile. Per quanto mi riguarda potrebbe fare anche scherma e pesca sportiva, golf o calcio.

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