Scherma
Scherma: Curatoli, la continuità. Sciabolatrici, urge una svolta a livello individuale
Come esce la sciabola azzurra dal Grand Prix di Seoul, sesta tappa di Coppa del Mondo 2018-2019, seconda a punteggio maggiorato, e prima con in palio i punti di qualificazione olimpica, anche se principalmente farà testo il ranking a squadre? La situazione va analizzata nel dettaglio, tenendo conto di un particolare che spesso viene dimenticato: da questo momento in poi si lavora in funzione di Tokyo 2020, con focus sulla qualificazione, in primis, ma campo allargato a quelli che dovranno essere i risultati là, in Giappone. Perché è al contesto olimpico, con la sua visibilità globale e le conseguenze positive del caso, che una federazione come la Federscherma deve gioco forza guardare in termini di risultati, immagine, visibilità, e quant’altro. L‘Europeo è importante, non si discute, la Coppa del Mondo idem, il Mondiale di più, ma l’acuto massimo del quadriennio dovrà arrivare, possibilmente, con l’appuntamento a Cinque Cerchi. E’ sempre stato così, del resto, e raramente (ultima volta nel 1980, ma con pochi atleti presenti a Mosca, solo quelli non legati ai Gruppi militari) si è mancato l’obiettivo della medaglia d’oro. Dopo Tokyo, e solo dopo, si potranno trarre i veri bilanci legati all’ultimo quadriennio.
UOMINI
A livello maschile la sciabola italiana è in salute, lo testimoniano ranking e risultati stagionali che vi riportiamo di seguito. Il coreano OH Sanguk è diventato il primo atleta a imporsi due volte, dopo la Corea, ma la competitività in quest’arma resta enorme. Corea del Sud, Russia, Stati Uniti, Italia, Francia, Ungheria, Germania in primis hanno diversi atleti al top, senza contare l’inserimento saltuario al vertice di altre nazioni vedi Iran, Georgia, Romania, Cina, Ucraina, Giappone, nuove nazioni africane e via dicendo.
5º posto al GP Fie di #Seoul????????
La strada è ancora lunga e so di dover lavorare ancora tanto per raggiungere i miei obbietti.
Per ora va bene così ???????????? pic.twitter.com/MvinVOHuf5— Luca curatoli (@CuratoliLuca) April 28, 2019
In questo contesto competitivo si inserisce la squadra italiana maschile, che storicamente vanta una buonissima tradizione legata ai podi olimpici, anche quando le stagioni non sempre vanno come previsto. Non è il caso dell’annata attuale, ma giova rinfrescare la memoria perché a Cinque Cerchi gli sciabolatori azzurri difficilmente tradiscono. L’esempio più lampante è legato alla stagione 1991-1992 quando, senza brillare in Coppa del Mondo, Meglio, Scalzo e Marin entrarono poi tutti trionfalmente nei quarti di finale a Barcellona. Certo, complice un pizzico di sfortuna e la giornata magica dell’ungherese Szabo, a conti fatti restò l’argento di Marin. Ma è solo un esempio per ricordare che è sempre quello l’appuntamento clou.
La stagione attuale sta andando in ogni caso bene per gli azzurri, che hanno ottenuto una vittoria (Curatoli) più altri cinque podi in totale con quattro atleti (ancora Curatoli, più Samele, Berrè e Montano). Sono tre gli italiani presenti tra i primi 16 del ranking attuale (Curatoli, n° 4, Berré, n.11, Samele, n° 14) quindi esentati dalla fase di qualificazione al tabellone principale, in Coppa. Aldo Montano, che se sta bene fisicamente se la gioca con tutti a 40 anni, è lì, 25esimo. A squadre dominano i Coreani, ma l’Italia ha vinto l’opening a Varsavia e si trova seconda nella classifica mondiale, con 100 punti di vantaggio sulla zona “limite” per la qualificazione olimpica diretta. Non male. L’importante sarà non abbassare la guardia.
Nel dettaglio specifico, non può non saltare all’occhio la crescita di Curatoli per continuità (2° a Varsavia, 1° a Padova, 6° a Seul). In generale, come si è visto in Corea, gli atleti azzurri sono in grado di giocarsi ogni assalto con qualsiasi avversario. Poi, si può vincere o perdere, dipende anche dai dettagli, dallo stato di forma, dall’arbitraggio, da un pizzico di fortuna, ma il livello medio dei nostri sciabolatori di punta è alto e si possono dormire sonni abbastanza tranquilli in vista del grande appuntamento del prossimo anno. Luca, n° 4 al mondo, 2 vittorie e 10 podi in Coppa finora, un bronzo europeo individuale (Lipsia 2017), si candida a essere ormai leader del movimento maschile, quanto meno a livello di risultati (per carisma ed esperienza, crediamo rimanga ancora Montano). Il Mondiale finora non gli ha detto bene a livello individuale, ma ha tanto tempo per rifarsi e a squadre è già stato grande protagonista del titolo 2015, dando il via alla trionfale finale contro la Russia nel modo migliore possibile. Avanti tutta, quindi, con fiducia.
SCIABOLA MASCHILE COPPA DEL MONDO 2018-2019: IL RIEPILOGO
VARSAVIA – 1. Dershwitz (Usa), 2. Curatoli (ITA), 3. Hartung (Ger), 3. Oh Sanguk (Kor), 5. Gu Bongil (Kor), 6. Ibragimov (Rus), 7. Reshetnikov (Rus), 8. Lee Jonghyun (Kor).
SQUADRE: 1. ITALIA 2. FRANCIA
ALGERI: 1. Ha Hansol (Kor), 2. Samele (ITA), 3. Berrè (ITA), 3. Oh Sanguk (Kor), 5. Apithy (Fra), 6. Bazadze S. (Fie), 7. Dolniceanu (Rou), 8. Lokhanov (Rus).
SQUADRE: 1. COREA 2. RUSSIA 3. GERMANIA 4. ITALIA
EL CAIRO: 1. Oh Sanguk (Kor), 2. Szilagyi (Hun), 3. Bazadze (Geo), 3. Kim Junho (Kor), 5. Dershwitz (Usa), 6. Hartung (Ger), 7. Danilenko (Rus), 8. Anstett (Fra).
PADOVA: 1. Curatoli (Ita) 2. Montano (Ita), 3. Hartung (Ger), 3. Wagner (Ger), 5. Dershwitz (Usa), 6. Reshetnikov (Rus), 7. D’Armiento (ITA), 8. Dolniceanu (Rou).
SQUADRE: 1. COREA 2. IRAN 3. ITALIA
BUDAPEST: 1. Hartung (Ger), 2. Oh Sanguk (Kor), 3. Abedini (Iri), 3. Dolniceanu (Rou), 5. Dershwitz (Usa), 6. Ibragimov (Rus), 7. Reshetnikov (Rus), 8. Motorin (Rus).
SQUADRE: 1. COREA 2. UNGHERIA 3. ITALIA
SEOUL: 1. Oh Sanguk (Kor), 2. Szilagyi (Hun), 3. Kim Junghwan (Kor), 3. Hartung (Ger), 5. Dershwitz (Usa), 6. Curatoli (ITA), 7. Ibragimov (Rus), 8. Gu Bongil (Kor).
RANKING MASCHILE ATTUALE (INDIVIDUALE)
Place | Points | Name | Nationality | Birth |
---|---|---|---|---|
1 | 222 | DERSHWITZ Eli | USA | 23.09.95 |
2 | 206 | OH Sanguk | KOR | 30.09.96 |
3 | 191 | HARTUNG Max | GER | 08.10.89 |
4 | 167 | CURATOLI Luca | ITA | 25.07.94 |
5 | 164 | GU Bongil | KOR | 27.04.89 |
6 | 162 | SZILAGYI Aron | HUN | 14.01.90 |
7 | 158 | IBRAGIMOV Kamil | RUS | 13.08.93 |
8 | 156 | KIM Junghwan | KOR | 02.09.83 |
9 | 138 | KIM Junho | KOR | 26.05.94 |
10 | 115 | HOMER Daryl | USA | 16.07.90 |
11 | 114 | BERRE’ Enrico | ITA | 10.11.92 |
12 | 112 | FERJANI Fares | TUN | 22.07.97 |
13 | 102 | RESHETNIKOV Veniamin | RUS | 28.07.86 |
14 | 98 | SAMELE Luigi | ITA | 25.07.87 |
15 | 98 | ANSTETT Vincent | FRA | 26.07.82 |
16 | 90 | BAZADZE Sandro | GEO | 29.07.93 |
A SQUADRE
1 | 424 | KOREA | KOR |
2 | 352 | ITALY | ITA |
3 | 300 | HUNGARY | HUN |
4 | 250 | RUSSIA | RUS |
5 | 246 | IRAN | IRI |
6 | 240 | GERMANY | GER |
7 | 221 | USA | USA |
8 | 219 | FRANCE | FRA |
9 | 209 | CHINA | CHN |
10 | 207 | ROMANIA | ROU |
11 | 190 | GEORGIA | GEO |
12 | 179 | CANADA | CAN |
13 | 169 | JAPAN | JPN |
14 | 159 | EGYPT | EGY |
15 | 159 | UKRAINE | UKR |
16 | 151 | GREAT BRITAIN | GBR |
SCIABOLATRICI
Diverso il discorso legato alle ragazze, e anche qui si intrecciano tanti “piani” di commento. In questo momento storico, il quadro internazionale è chiaro: le più forti al mondo si chiamano sempre Kharlan e Velikaya, a livello individuale. Non lo dice il ranking, lo dicono Coppa, Europei, Mondiali. Allargando il campo alle prove a squadre, oggi la Francia ha sorpassato la Russia, risultati del circuito alla mano. Dopodiché, come diceva a OA Sport proprio Irene Vecchi, l’arma in questione è cresciuta esponenzialmente a livello di competitività: non è più solo Russia-Stati Uniti, anzi: Corea del Sud, Ucraina, Ungheria, Francia, Italia, Cina, Romania, Grecia, persino Spagna e poi ancora Giappone, Tunisia, Polonia sono tutte Nazioni che vantano atlete forti, almeno una. In questo contesto si inseriscono le azzurre, che nell’annata 2018-2019, individualmente, hanno trovato uno scoglio “pesante” negli ottavi di finale, eccezion fatta per la tappa di Salt Lake City. Per altro, finora hanno vinto sempre sciabolatrici diverse nel circuito…
SCIABOLA FEMMINILE COPPA DEL MONDO 2018-2019
ORELANS: 1. Marton (Hun), 2. Navarro (Esp), 3. Komashchuk (Ukr), 3. Queroli (Fra), 5. Brunet (Fra), 6. Noutcha (Fra), 7. Fox-Gitomer (Usa), 8. Georgiadou (Gre)
SQUADRE: 1. FRANCIA 2. RUSSIA 3. ITALIA
SALT LAKE CITY: 1. Berder (Fra), 2. Marton (Hun), 3. Vecchi (ITA), 3. Velikaya (Rus), 5. Pozdniakova (Rus), 6. Kim Jiyeon (Kor), 7. Pusztai (Hun), 8. Gkountoura (Gre)
SQUADRE: 1. FRANCIA 2.UNGHERIA 3.ITALIA
EL CAIRO: 1. Velikaya (Rus), 2. Choi Sooyeon (Kor), 3. Berder (Fra), 3. Kharlan (Ukr), 5. Stone (Usa), 6. Pusztai (Hun), 7. Brunet (Fra), 8. Shao Yaqi (Chn).
ATENE: 1. Podzniakova (Rus), 2. Kharlan (Ukr), 3. Kim (Kor), 3. Pusztai (Hun), 5. Berder (Fra), 6. Gkountoura (Gre), 7. Qian (Chn), 8. Lembach (Fra) Prima vittoria in CdM per Podniakova, iridata in
SQUADRE: 1.FRANCIA 2. RUSSIA 3. ITALIA
SINT NIKLAAS: 1 Brunet (Fra), 2. Nikitina (Rus), 3. Egorian (Rus), 3. Pascu (Rou), 5. Kim (Kor), 6. Bashta (Rus), 7. Jia (Chn), 8. Martin Portugues (Esp)
SQUADRE: 1. FRANCIA 2. RUSSIA 3. ITALIA
SEOUL: 1. Kharlan (Ukr), 2. Kim Jiyeon (Kor), 3. Brunet (Fra), 3. Seo Jiyeon (Kor), 5. Velikaya (Rus), 6. Pusztai (Hun), 7. Queroli (Fra), 8. Galiakbarova (Rus).
Tornando poi indietro alle ultime due stagioni, si nota come il successo di tappa sia arrivato ben due volte nell’annata 2017-2018, con Gregorio (prima a Orelans davanti a Gulotta) e Criscio (vincitrice a Baltimore). Nel 2016-2017, invece, trionfale nei grandi appuntamenti (con 4 podi senza vittorie nella fase precedente di Coppa), le azzurre avevano conquistato l’argento europeo di Gregorio, il titolo continentale a squadre, il bronzo iridato di Vecchi e l’oro mondiale a squadre, 14 anni dopo l’ultimo, datato l’Havana 2003. Tanta roba, indubbiamente. Le protagoniste principali (Vecchi, Gregorio, Criscio, Gulotta) sono rimaste sempre le stesse, e quest’anno il rendimento è oggettivamente calato, a livello individuale. Almeno per ora.
Normale chiedersi quale sia il motivo. In primis, ce lo faremo dire a breve dal ct Giovanni Sirovich, intanto prendiamo atto delle sue parole pronunciate dopo la gara di Seul (“Ho visto le ragazze in crescita, manca l’acuto”). Certo, bisogna registrare la lesione muscolare patita a novembre da Loreta Gulotta, che ha perso fiducia probabilmente nel momento migliore della carriera e oggi fatica a superare lo scoglio delle qualificazioni. Ma per il resto? Le ragazze non vogliono commentare il “caso-Errigo” e noi rispettiamo la loro decisione, pensando però che un minimo abbia destabilizzato l’ambiente, senza dare colpe a nessuno. Un nome come quello di Arianna, atleta dal palmares enorme anche se nel fioretto, piaccia o meno fa parlare di sé i media coinvolgendo indirettamente tutti.
Noi siamo ancora qua…eh già!!! @Federscherma @ItaliaTeam_it #fencing #gpfie #seul #teamsabre #Italy pic.twitter.com/FkOtHRiiMr
— Irene Vecchi (@IreVecchi) April 28, 2019
La sciabola, ce l’hanno raccontato gli stessi protagonisti, è arma diversa dalle altre, con dei meccanismi delicati, dove testa, grinta, libertà mentale danno quel “quid” in più, oltre alla tecnica. E se fosse semplicemente un discorso legato alla tranquillità da ritrovare, all’interno dell’ambiente? Aspettiamo che qualcuno ce lo confermi, o eventualmente smentisca. Nella sua recente intervista al Corriere dello Sport, proprio Arianna Errigo aveva detto di essere stata accolta “bene” dalle compagne sciabolatrici (con cui tira ormai, a fasi alterne, da tre anni) e non ci risulta abbia detto il falso. Ora, si tratta probabilmente di metabolizzare il tutto, fermo restando che se Errigo dovesse riuscire a convincere il CT a convocarla per Tokyo anche nella sciabola, sia per la prova individuale che a squadre, a quel punto una tra le quattro componenti ormai “storiche” del team di sciabola femminile, cioè quelle che anno conquistato il titolo europeo e mondiale 2017 (ci ripetiamo, Vecchi, Gregorio, Criscio, Gulotta), resterebbe inevitabilmente a casa. Questo aspetto non va dimenticato. Anzi. Avrà influito sul rendimento stagionale individuale? Di contro Arianna, atleta dalla classe sopraffina, potrebbe anche dare quella “sterzata” agonistica di cui forse necessita l’ambiente stesso della sciabola femminile italiana. A breve magari lo scopriremo: tra Tauber (4-5 maggio) e Tunisi (11-12 maggio) la muggiorese dovrebbe gareggiare in Coppa tirando sia di fioretto che con la sciabola in mano. Un risultato eclatante in entrambe le armi renderebbe più complicata la sua esclusione da una delle due squadre in futuro, diversamente la diatriba andrebbe ahinoi avanti.
Attualmente non ci sono azzurre tra le prime 16 del ranking nella sciabola e questo significa che tutte devono ogni volta passare dalle ‘rognose’ qualificazioni, prima di approdare eventualmente al tabellone delle 64 a eliminazione diretta, in Coppa del Mondo. Anche se Irene Vecchi dopo Seul è risalita dal 21esimo al 18esimo posto. Criscio è 27esima, Gregorio 41esima, Errigo 45esima e quindi quarta, tra le italiane.
Restano le ultime tre considerazioni: come si è visto a Seoul, ma anche in altri contesti, le azzurre lottano alla pari con tutte, fossero pure le citate Kharlan o Velikaya, senza soccombere nettamente. Questo è un dato di fatto. Ed è il primo punto.
Secondo. I Giochi Olimpici di Londra 2012 e Rio 2016 hanno confermato che proprio in quest’arma i pronostici possono saltare per aria ed essere ribaltati, “portando” a trionfare atlete forti, ma non fenomeni, come Kim o Egorian.
Terzo. Ben diverso il discorso legato alle prove a squadre. Le azzurre, infatti, hanno dimostrato proprio dai Giochi brasiliani 2016 (chiusi al 4° posto) di essere forti, compatte, grintose e vincenti. Sono al momento terze nel ranking, hanno sempre centrato il podio in stagione, ma devono continuare su questo andazzo perché, classifica alla mano, il vantaggio sulla concorrenza che insegue non è così ampio, lo potete vedere qua sotto. Ecco, è proprio dalla compattezza a squadre che, secondo noi, si deve ripartire per ritrovare grinta e slancio anche nelle gare individuali. Vecchi&compagne valgono più di quanto mostrato sinora nella ‘stagione regolare’ 2018-2019. Per altro, il clou deve ancora venire…
1 | 264 | VELIKAYA Sofya | RUS | 08.06.85 |
2 | 185 | BERDER Cecilia | FRA | 13.12.89 |
3 | 170 | KIM Jiyeon | KOR | 12.03.88 |
4 | 168 | POZDNIAKOVA Sofia | RUS | 17.06.97 |
5 | 160 | KHARLAN Olga | UKR | 04.09.90 |
6 | 143 | MARTON Anna | HUN | 31.03.95 |
7 | 140 | BRUNET Manon | FRA | 07.02.96 |
8 | 134 | STONE Anne-Elizabeth | USA | 31.12.90 |
9 | 119 | PUSZTAI Liza | HUN | 11.05.01 |
10 | 114 | EGORIAN Yana | RUS | 20.12.93 |
11 | 109 | QIAN Jiarui | CHN | 30.05.92 |
12 | 103 | PASCU Bianca | ROU | 13.06.88 |
13 | 100 | WOZNIAK Dagmara | USA | 01.07.88 |
14 | 98 | SHAO Yaqi | CHN | 28.11.96 |
15 | 97 | GKOUNTOURA Theodora | GRE | 14.03.97 |
16 | 93 | CHOI Sooyeon | KOR | 23.11.90 |
17 | 88 | NAVARRO Araceli | ESP | 09.08.89 |
18 | 78 | VECCHI Irene | ITA | 10.06.89 |
CLASSIFICA A SQUADRE:
1 | 424 | FRANCE | FRA |
2 | 388 | RUSSIA | RUS |
3 | 268 | ITALY | ITA |
4 | 264 | USA | USA |
5 | 248 | KOREA | KOR |
6 | 240 | CHINA | CHN |
7 | 223 | HUNGARY | HUN |
8 | 219 | UKRAINE | UKR |
9 | 193 | JAPAN | JPN |
10 | 188 | SPAIN | ESP |
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Foto: Bizzi / Federscherma