Ciclismo

Sofia Bertizzolo: “Se prendi 400 euro al mese, devi fare delle scelte. Mi sto evolvendo e cresco su tutti i tracciati”

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Sofia Bertizzolo è di sicuro una delle giovani più promettenti del ciclismo femminile italiano di oggi. La ventunenne di Bassano del Grappa ha sorpreso tutti quanti lo scorso 7 aprile, conquistando un pregevole quarto posto nell’ultima edizione del Giro delle Fiandre, dominato dalla sua capitana Marta Bastianelli. Un forte segnale da parte della portacolori del Team Virtu Cycling, approdata quest’anno nella formazione danese dopo tre anni passati in Astana, nonché vincitrice nel 2018 della classifica di miglior giovane del Women’s World Tour. Un obiettivo di sicuro importante, ma dopo tre anni di professionismo, e nonostante la giovane età, Sofia sta crescendo, e impazzisce dalla voglia di testarsi su più terreni, cercando di trovare la dimensione giusta, imparando i trucchi del mestiere in supporto delle compagne di squadra; una su tutte, Marta Bastianelli, che affiancherà domenica 21 all’Amstel Gold Race femminile. La Bertizzolo ci parla anche della vita dei giovani d’oggi, delle difficoltà nel far conciliare la carriera da ciclista con l’università; ma anche del prezioso e fortunato sostegno da parte della Polizia di Stato, e delle problematiche più che comuni dei salari nel ciclismo femminile.

Raccontaci un po’ l’emozione del Giro delle Fiandre e di questo tuo sorprendente quarto posto.

“Il Giro delle Fiandre mi ha lasciato per la prima volta delle belle emozioni. Alla quarta partecipazione, e dopo averlo pesantemente subito gli anni scorsi, ho trovato il giusto modo di affrontare le pietre; e anche grazie ad importanti accorgimenti tecnici che sono venuti dalla squadra, finalmente ho rotto l’antagonismo con questa corsa ed é stato fatto nel migliore dei modi. É il mio risultato più importante, sono sorpresa e contenta di me stessa e della mia crescita su questi tracciati”.

Può essere un segnale positivo per il tuo futuro? É una gara che potresti mettere nel mirino tra qualche anno?

“Non mi dedico alle previsioni, posso solo dire che mai avrei pensato di essere un’atleta adatta alle insidie delle gare del Nord, invece già dall’anno scorso sto scoprendo tutto il contrario”.

Come ti trovi in Virtu? Hai trovato delle differenze rispetto all’Astana?

“Feedback super positivo! Nonostante l’Astana mi abbia cullata per 3 anni e mi abbia dato la possibilità di correre tutte le gare più importanti (avevo già corso 3 volte il Fiandre con loro) con buoni mezzi, riconosco che la visione del ciclismo, in particolare quello femminile, all’estero è superiore. Ci si sta avvicinando alla forma del ciclismo maschile in cui il gioco di squadra e i dettagli contano, non si può pensare più che 2/3 atlete da sole riescano a fare la differenza sul gruppo, e quindi l’insieme di tutti gli elementi che compongo la squadra è fondamentale”.

Nonostante la tua giovane età, hai già inquadrato una tua possibile specializzazione e ruolo? Su cosa vorresti puntare?

“Ero partita puntando sulle corse a tappe perché contavo sul veloce recupero di cui sono capace, ma mi sto rivedendo. Lasciamo i puntini di sospensione”.

Sei intenzionata nel riconfermarti nuovamente come miglior giovane dell’UCI Women’s World Tour?

“Se l’anno scorso era un obiettivo centrale, quest’anno diventa marginale, ma con un occhio di riguardo. Ho una grande squadra da aiutare e in certe gare voglio testarmi al 100%, senza stare a guardare quante Under 23 saranno davanti a me, è un modo diverso di correre, ma certamente é un obiettivo a cui tengo particolarmente”.

I tuoi sogni nel cassetto.

“Vorrei riuscire a conciliare in modo migliore di quello che sto facendo ora, lo studio universitario con la mia attività”. 

Raccontaci un po’ la tua quotidianità e l’onore di far parte della Polizia di Stato.

“La Polizia di Stato mi sostiene dal 2015. Onestamente è una grande fortuna. Ne parlo col cuore in mano: il ciclismo femminile ti mette davanti ad una linea di scelta, specialmente i primi anni, in cui soffri il passaggio al mondo Elite e arranchi ad ogni gara. Diciamocelo fuori dai denti così si capisce: 400€ al mese a 20/21/22/23 anni ti fanno fare delle scelte, come è normale. La mia fortuna é stata l’appoggio da parte delle Fiamme Oro. Già dal primo anno Elite ho avuto la possibilità di allenarmi con la tranquillità necessaria; e senza farmi passare per la testa strane idee che mettessero a paragone la pesantezza degli allenamenti, la fatica dei primi anni di gare e l’impossibilità di gestire la vita fuori dallo sport. Quindi con massima serenità sono riuscita a crescere ciclisticamente parlando”.

Quali saranno i tuoi obiettivi stagionali? E infine le tue aspettative per l’Amstel Gold Race che affronterai domenica.

“Come obiettivi imminenti, direi proprio il trittico delle Ardenne, poi spero nelle convocazioni azzurre, in particolare per il Mondiale. L’Amstel è una gara interessante, può avere molteplici epiloghi. Noi ci presenteremo con Marta Bastianelli che nemmeno a dirlo é in forma strepitosa, cercheremo di rendere la corsa dura per quanto ci interessa, per poi giocarci le nostre carte nei tre giri finali”.

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@lisa_guadagnini

Foto: Valerio Origo

 

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