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Superbike, GP Olanda 2019: qualcuno fermerà Alvaro Bautista e la Ducati?

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Nel segno di Alvaro Bautista e della Ducati, binomio finora imbattuto, il Campionato Mondiale Superbike dopo il GP d’Aragon non si prende pause mandando in scena il GP d’Olanda sullo storico circuito della Drenthe di Assen, soprannominato da sempre l’”Università delle due ruote” per le difficoltà che ha sempre proposto questa pista a uomini e mezzi, anche se con le modifiche apportate ripetutamente negli ultimi anni queste difficoltà sono state decisamente attenuate. Il circuito olandese è sempre stato nel calendario del Motomondiale fin dalla sua prima edizione del 1949, ma anche per quanto riguarda la Superbike la sua presenza è di vecchia data, essendo ininterrottamente in programma fin dalla quinta edizione del campionato, datata 1992.

Dicevamo del binomio Bautista-Ducati, che ha vinto finora nove gare su nove e che non si vede come possa essere fermato da qualcuno in questa sua insaziabilità di successi. Per la verità ci sarebbe un pilota che potrebbe riuscire finalmente a farlo, e questo pilota ovviamente si chiama Jonathan Rea. Il nordirlandese ad Assen ha vinto addirittura 12 volte, eguagliando il record di Carl Fogarty dominatore della Superbike degli anni novanta con la Ducati, mentre Bautista sulla pista olandese ha vinto solo una volta nel Motomondiale, nel 2008 nella classe 250, arrivando due volte terzo nel 2007 sempre in 250 e nel 2006 in 125, oltretutto in nove anni di MotoGP non ha mai fatto meglio del settimo posto.

Numeri che parlano decisamente a favore di Rea, ma non si può non tener conto della componente tecnica, che finora ha visto Bautista e la sua Panigale V4 R nettamente superiore alla Kawasaki del britannico, anche ad Aragon, dove si pensava che il divario potesse essere inferiore e invece è rimasto uguale se non superiore. Inutile negare che i più attesi sono proprio Bautista e Rea, nove volte primo l’uno, nove volte secondo l’altro, ma in Spagna nello scorso weekend hanno dato importanti segnali di risveglio i loro compagni di squadra, rispettivamente Chaz Davies e Leon Haslam.

Da seguire anche le Yamaha di Alex Lowes e dell’idolo locale Michael van der Mark, i progressi della BMW di Tom Sykes, l’irlandese Eugene Laverty con la sua ducati privata, e infine i piloti italiani: il veterano Marco Melandri, Michael Ruben Rinaldi e Alessandro Delbianco.

 

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