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Tennis, Fed Cup 2019: Italia, missione difficile. C’è da ribaltare il doppio svantaggio in Russia

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Bisogna parlarsi chiaro: con queste formazioni, ad oggi, assume anche un certo carattere di normalità il fatto che la Russia sia sul 2-0 nei confronti dell’Italia nello spareggio per restare nel World Group II. Il divario tennistico c’è, ed è anche abbastanza importante, considerata la combinazione di carriere, prospettive e momenti di forma delle presenti.

Per l’Italia, la situazione si è fatta disperata quando è arrivata l’impossibilità di scendere in campo da parte di Camila Giorgi. Tathiana Garbin ha mandato in campo Martina Trevisan e Jasmine Paolini, che già avevano vissuto esperienze di Fed Cup in passato e che si sono dimostrate avversarie degne, che non hanno mollato le più quotate Anastasia Potapova e Anastasia Pavlyuchenkova. Anzi, si può dire che Trevisan s’è vista girare l’incontro nel secondo set, mentre il match di Paolini s’è deciso su pochi punti, quelli dei due tie-break. Certo, oltre all’elemento Giorgi sta mancando anche quello di Sara Errani, che proviene da un momento di difficoltà che ha bisogno di superare (e supererà, come ha oltrepassato decine di asperità lungo tutta la sua carriera), ma questo non vuol dire che l’Italia sia ferma.

Il problema, però, è che tra le vecchie e le nuove leve esiste tuttora un certo divario, e quello resta difficile da colmare. La conseguenza diretta è che, a livello di squadra di Fed Cup, l’Italia non può più esprimere, almeno oggi, quello che l’ha portata a vincerla in quattro occasioni. Le nostre giocatrici sono molto volenterose, ma questo non basta quando di fronte c’è la Russia, su una superficie poco amica e oltretutto in trasferta. La caduta nei gruppi zonali, una sorta di Serie C del tennis femminile, appare molto difficile da evitare, ma al di là di questo andrebbe analizzato cosa non è andato bene, più che nella coppa, nello sviluppo delle giocatrici che avrebbero potuto segnare una generazione. E’ vero che è esistita una componente di sfortuna non indifferente, ma il fatto che, ad oggi, l’ultima espressione di livello tra l’alto e l’altissimo del tennis italiano sia Camila Giorgi (per quanto formata, nei fatti, dal padre), nata il 30 dicembre 1991, deve far pensare. E c’è da sperare, ora che anche il tennis maschile ha ripreso vigore, che lo stesso si possa fare con il femminile. Un tempo avevamo quattro italiane nelle prime trenta del mondo, adesso si fatica ad averne cinque nelle prime 200 (anche se Sara Errani, chiaramente, vale molto più del suo attuale numero 207). E di queste cinque, nessuna ha meno dei 23 anni di Jasmine Paolini.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Jimmie48 Photography Shutterstock.com

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