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Tennis, il trionfo di Fognini e la retrocessione in C dell’Italia femminile: gioie e dolori per il nostro movimento
Una settimana di gioie e di dolori per il tennis italiano nel suo insieme. A Montecarlo, nel Masters 1000 in programma sul mitico campo del Principato, Fabio Fognini ha fatto la storia. Una resurrezione in piena regola quella del ligure, reduce da un periodo di crisi in cui le sconfitte anzitempo, specie sull’amata terra, lo avevano portato molto lontano dai suoi standard. Nel Court Ranieri III, il giocatore di Arma di Taggia si è ritrovato, sciorinando un tennis d’alta scuola e soprattutto avendo quella continuità di rendimento che spesso gli era mancata nei momenti decisivi. Sotto i colpi del tennista nostrano, sono caduti il n.3 e n.2 del mondo Alexander Zverev e Rafael Nadal e soprattutto la vittoria contro quest’ultimo ha un sapore particolare. Lo spagnolo, inutile negarlo, è nei fatti il migliore di tutti i tempi sulla terra e gli 11 successi ottenuti in questo torneo e le 18 vittorie consecutive sono solo alcuni dei numeri dell’iberico. Per questo la vittoria di Fabio assume dei contorni ancor più importanti che si sono concretizzati nell’atto conclusivo contro il serbo Dusan Lajovic. Lo spettacolo non è stato eccelso ma contava vincere e il nostro portacolori lo ha fatto. La top-10, allo stato attuale delle cose, non è così lontana e quindi si può sognare.
Purtroppo però il weekend ha visto anche la brutta prestazione dell’Italia in Fed Cup, con il ko contro la Russa e la conseguente retrocessione in Serie C. Prive della n.1 Camila Giorgi, le azzurre poco hanno potuto alla CSKA Arena di Mosca contro le padrone di casa. Un momento di buio pesto che non sembra avere fine e su cui la Federazione dovrà riflettere per rilanciare il movimento femminile, al momento privo di alternative valide alla marchigiana. Di fatto il Bel Paese scende nei bassi fondi dei raggruppamenti zonali ma forse l’attesa riforma della competizione, sul modello di quella già in vigore in Coppa Davis, potrebbe rimescolare le carte: sede unica per le finali riservata a 16 nazioni, con 4 ammesse di diritto (le semifinaliste del 2019) e 12 qualificate. L’Italia, attualmente n.18 del ranking ITF per le nazioni, potrebbe partecipare alle qualificazioni del prossimo febbraio e quindi ripartire. Non resta che aspettare ma appare chiaro che bisogna ricostruire delle basi solide.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: Alessio Marini