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Tennis, Matteo Berrettini: “Budapest, una vittoria sentita. Roma è importante, punto a Wimbledon. La Coppa Davis…”
Matteo Berrettini sta ancora festeggiando il bellissimo trionfo di Budapest, il 23enne ha conquistato il suo secondo titolo ATP della carriera dopo quello dello scorso anno a Gstaad e si lancia con grande ottimismo verso i prossimi appuntamenti tra cui spiccano gli Internazionali d’Italia e il Roland Garros. Il tennista romano sta vivendo un ottimo momento di forma e ha espresso tutta la sua gioia in un’intervista concessa al Corriere dello Sport: “La vittoria di Gstaad è stata una sorpresa, anche mia personale: vivevo alla giornata, senza chiedermi più di tanto quello che stava accadendo. A Budapest ho ripercorso con più consapevolezza i momenti dello scorso anno: è stata una vittoria più sentita, anche perché venivo da un periodo non facile“.
Cecchinato lo scorso anno vinse nella capitale magiara e poi si spinse fino alle semifinali del Roland Garros: “Certo, un po’ viene da pensarci. Il mio obiettivo è sempre lo stesso: alzare il livello, completarmi come giocatore. Quindi non è tanto questione di essere top-10 o top-20. Però se mi dicessero che è possibile avvicinarsi a una stagione come quella di Cecchinato, mica mi sdegnerei“.
Berrettini parla anche degli Internazionali d’Italia: “Roma è importante, ci arrivo con una consapevolezza diversa. L’anno scorso ero fuori dai 100, adesso fra i primi 40: le aspettative doverosamente cambiano. Voglio giocare più partite possibile, godermi il pubblico e la grande atmosfera“. Il 23enne parla anche del bel clima all’interno dello spogliatoio azzurro: “Io ho scritto a Fabio Fognini, lui a me. Poi ci siamo sentiti anche con Lorenzi, Sonego, Seppi, con gli altri. Siamo tutti amici e secondo me ci stiamo aiutando a vicenda. Una settimana fa bene uno, quella dopo l’altro. Serve a spartirci la pressione e poi è stimolante: alla fine il tennis rimane uno sport individuale, quindi se Fabio vince a Montecarlo è naturale pensare: magari io posso farcela a Budapest”. E sulla Coppa Davis: “Siamo compatti, solidi, da corsa su tutte le superfici. Nelle finali di Madrid saremo in un girone tosto con Canada e USA, le squadre sono tante. Di certo possiamo dire la nostra e non mettiamo limiti alla provvidenza“.
Si devono ancora giocare tre Slam in questa stagione: “Penso di poter far meglio a Parigi o a Wimbledon e mi piacerebbe fare bene soprattutto a Wimbledon. Anche la settimana di Davis a Calcutta è stata importante per capire l’erba, poi Wimbledon mi piace tantissimo come posto”. Sulle ATP Finals che andranno in scena a Torino a partire dal 2021: “Indubbiamente è uno stimolo in più, per tutto il movimento. Sento voci di un possibile ATP 250 sull’erba a Monza, ci sono le Next Gen a Milano, il Foro è sempre stracolmo. E’ positivo che la gente in Italia abbia voglia di tennis“.
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Foto: Claudio Bosco LPS